All’Istituto Don Gnocchi di Firenze, il ricercatore quarantenne guida un team che applica la tecnologia avanzata alla neuroriabilitazione dopo ictus o emorragie cerebrali. È in corso un suo studio per scoprire, grazie agli algoritmi, se in alcuni pazienti con gravi cerebrolesioni acquisite il cervello mantenga un’attività nascosta