Nei casi gravi si parla di disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo. «A differenza dell’anoressia e della bulimia, siamo di fronte a persone che non hanno preoccupazioni per il peso né un rapporto conflittuale con la forma del proprio corpo, ma fanno fatica ad alimentarsi, a causa di uno scarsissimo stimolo della fame», spiega Giovanna Riboldi, psichiatra degli Istituti clinici Zucchi di Carate Brianza