Prima Torino, poi Milano e Bologna. È questo il percorso con cui GO fit, colosso europeo del benessere, sbarca in Italia. Punta, con un investimento complessivo di 60 milioni di euro, su una formula ambiziosa: trasformare aree urbane dismesse in centri sportivi sostenibili.
Il debutto è appena avvenuto nel cuore di Torino, all’interno dell’ex Mercato dei Fiori, oltre 14mila metri quadrati chiusi dal 2010 che rinascono come un polo dedicato a movimento e vita di comunità. A seguire, Milano vedrà la riqualificazione dell’ex Centro Sportivo Lido, nel 2026, mentre Bologna si prepara a un intervento profondo sul complesso sportivo Cierrebì, con inaugurazione entro il 2027. Ma le ambizioni vanno oltre: due nuove aperture all’anno fino al 2028, per portare in Italia un modello già affermato in Spagna e Portogallo.

Mario Barbosa, lei è il ceo del gruppo: perché avete scelto proprio Torino come punto di partenza per il vostro percorso in Italia?
«È una città in trasformazione, con una forte identità sportiva e una crescente attenzione al benessere fisico e mentale. I suoi spazi verdi, le colline e la cultura dell’attività all’aria aperta la rendono il contesto ideale per il nostro modello di benessere integrato. In fondo, ciò che offriamo è molto più di un allenamento: è un invito a vivere meglio ogni giorno».

Perché proprio l’ex Mercato dei Fiori, spazio storico per il capoluogo piemontese?
«Non è solo una scelta logistica, ma un gesto simbolico. Questo spazio, che per anni ha rappresentato un punto di riferimento per la città, meritava una nuova vita. Riportarlo al centro della quotidianità dei torinesi ci è sembrato il modo più autentico per onorarne la storia».

Perché recuperate gli spazi in disuso?
«Crediamo che ogni luogo abbia un’anima. Recuperare uno spazio significa restituirlo alla società con un nuovo significato, contribuendo al benessere urbano e sociale».

Anche in Spagna e Portogallo avete trasformato aree dismesse in spazi vitali.
«Sì, alla base del nostro lavoro c’è una visione chiara: rigenerare aree dimenticate restituendo valore ai luoghi e alle comunità. In Spagna e Portogallo abbiamo già convertito spazi abbandonati in centri dedicati a salute, sport e socialità. Non costruiamo solo impianti sportivi, ma luoghi di incontro, dove il movimento diventa occasione di inclusione, prevenzione e crescita collettiva».

L'interno di una palestra GO fit. Il gruppo spagnolo sviluppa centri sportivi sostenibili, riducendo le emissioni di anidride carbonica e utilizzando energia rinnovabile grazie a pannelli solari e sistemi di recupero termico.
L'interno di una palestra GO fit. Il gruppo spagnolo sviluppa centri sportivi sostenibili, riducendo le emissioni di anidride carbonica e utilizzando energia rinnovabile grazie a pannelli solari e sistemi di recupero termico.

L'interno di una palestra GO fit. Il gruppo spagnolo sviluppa centri sportivi sostenibili, riducendo le emissioni di anidride carbonica e utilizzando energia rinnovabile grazie a pannelli solari e sistemi di recupero termico.

Inclusione?
«Garantiamo accessibilità economica e collaboriamo con le istituzioni per portare benessere anche nei quartieri più svantaggiati. Vogliamo abbattere barriere e generare un impatto positivo. Valorizziamo la diversità. I nostri centri accolgono persone di ogni età e condizione fisica. Il 52% degli iscritti sono donne, il 23% under 24 e il 24% over 55. Per gli anziani offriamo percorsi personalizzati che favoriscono le relazioni e combattono l’isolamento, seguiti da trainer dedicati. Le attività pensate per le famiglie aiutano a creare legami tra generazioni».

C’è un pacchetto famiglia?
«Sì: i ragazzi sotto i 16 anni entrano gratis e partecipano a corsi dove il movimento è gioco».

Collaborate con il mondo accademico?
«Sì, da anni. Un esempio è il GO fit LAB, che insieme all’Universidad Rey Juan Carlos di Madrid e all’Hospital Clínico San Carlos studia i benefici dell’esercizio fisico per le donne con tumore al seno. Ora abbiamo avviato una collaborazione con il dipartimento di Scienze mediche dell’Università di Torino per un’analisi che valuta il valore sociale ed economico dell’attività fisica. Servirà a stimare i benefici sulla salute pubblica e a sviluppare programmi mirati».

Qual è il ruolo della tecnologia e dell’innovazione nei vostri centri?
«Sono elementi chiave del nostro approccio al benessere. Ogni persona viene accompagnata in un percorso su misura, a partire da una valutazione iniziale tramite il Vital Capacity Test, che fornisce una panoramica completa dello stato di salute e delle abitudini quotidiane. Grazie a strumenti digitali, possiamo monitorare i progressi in tempo reale e personalizzare gli allenamenti, garantendo supporto costante anche al di fuori del centro».

Siete attenti alla sostenibilità, vero?
«GO fit sviluppa centri sportivi sostenibili, riducendo le emissioni di CO₂ e ottimizzando l’uso delle risorse naturali. Grazie a tecnologie avanzate come pannelli solari e sistemi di recupero termico, utilizziamo il 100% di energia rinnovabile. Inoltre, il consumo idrico è ridotto del 19% e l’uso di prodotti chimici nelle piscine del 64%, contribuendo concretamente alla transizione ecologica delle città».