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Tempo di dichiarazione dei redditi. Qualche anno fa un ministro dell’Economia, Tommaso Padoa Schioppa, definì le tasse “bellissime”: «Dovremmo avere il coraggio di dire che le tasse sono una cosa bellissima e civilissima, un modo di contribuire tutti insieme a beni indispensabili come la salute, la sicurezza, l’istruzione e l’ambiente».
Forse non tutti la pensano allo stesso modo, considerato che il nostro è il Paese con la maggiore evasione fiscale in Europa (la stima è di 190 miliardi l’anno). Ma anche chi contribuisce volentieri al benessere generale è bene che tenga presente quali spese si possono detrarre dall’ammontare che il fisco chiede in base al reddito percepito.
Le spese sanitarie che danno diritto a detrazione nella dichiarazione di quest’anno (quindi quelle sostenute nel 2024) sono le stesse dell’anno precedente e anche quest’anno, a differenza di altre voci, beneficiano della detrazione completa, senza alcun tetto, indipendentemente dal reddito.
L’aliquota della detrazione da indicare nel modello 730 pre compilato o attraverso commercialisti e Centri di assistenza fiscale, è del 19%, ma con 129,11 euro di franchigia.
Spiegato semplice: al totale della spesa effettuata vanno tolti 129,11 euro. Il 19% della cifra restante è quanto si può detrarre. Per esempio, se ho speso mille euro, prima tolgo 129,11 euro di franchigia; sui restanti 870,89 euro posso detrarre il 19%, cioè 165,4 euro, e questo è lo sconto dalle tasse di cui posso usufruire.
Farmaci e dispositivi medici
La maggior parte delle spese sanitarie pagate direttamente dagli italiani è per i farmaci. Secondo le ultime stime, nel 2024 sono stati spesi in farmacia oltre 23 miliardi. Sono compresi nelle spese detraibili i farmaci con ricetta medica ma anche quelli senza (i cosiddetti medicinali da banco), i farmaci omeopatici e i dispositivi medici con marcatura Ce (ad esempio siringhe e aghi), mentre sono esclusi gli integratori, anche se prescritti da un medico. Per beneficiare delle detrazioni è necessario lo scontrino parlante o la fattura, che si ottengono presentando in farmacia il proprio codice fiscale (sulle ricette del Servizio sanitario c’è già) in modo che venga stampato insieme all’indicazione di quanto acquistato (farmaco e codici) e la cifra spesa.
Visite, esami e cure
Visite mediche da medici generici o specialisti, analisi e altri accertamenti diagnostici, terapie fisiche e riabilitative, prestazioni chirurgiche e ricoveri: sono tutte prestazioni detraibili. Da ricordare però che i pagamenti, se non si tratta di prestazioni del Servizio sanitario nazionale (Ssn) o centri accreditati, vanno fatti con mezzi tracciabili, cioè il bancomat, le carte di credito o bonifici bancari. Ricordarsi di conservare le ricevute, comprese le ricevute fiscali dell’eventuale ticket.
Anche visite e sedute dallo psichiatra o dallo psicologo sono detraibili al 19%. L’importante, se ci si rivolge a privati, è anche in questo caso ricordarsi di effettuare pagamenti tracciabili e conservare la ricevuta.
Le prestazioni di fisioterapia o di osteopatia sono detraibili soltanto se eseguite da un dottore iscritto alle professioni sanitarie riconosciute dal Ministero della Salute.
Se ci si cura alle terme va tenuto presente che la detrazione riguarda solo le terapie sanitarie (definite da una ricetta medica con indicazione della patologia e relativo trattamento), sono quindi esclusi soggiorno, viaggio e altre spese. Lo stabilimento termale deve rilasciare fattura che nella dichiarazione andrà allegata con la prescrizione medica.
Occhiali, protesi, parrucche
Se l’utilizzo di occhiali, protesi e parrucche è reso necessario da una condizione patologica o da una menomazione, possono essere detratte anche queste voci. Gli occhiali devono essere con lenti graduate (ma sono escluse le montature contenenti metalli preziosi). Detraibili anche le lenti a contatto e il relativo liquido di conservazione.
Anche altre protesi quali, solo per fare qualche esempio, protesi dentarie, apparecchi acustici, protesi fonetiche, arti artificiali, busti e stampelle possono generare uno sconto fiscale.
In questi casi, oltre alla fattura è necessaria la documentazione del medico (per gli occhiali basta quella dell’ottico) che attesti i motivi sanitari per cui i prodotti sono stati prescritti. Lo stesso vale per l’acquisto di parrucche che servano a moderare le difficoltà psicologiche derivanti dalla perdita dei capelli conseguente a trattamenti chemioterapici, o per l’acquisto di reggiseni per donne sottoposte a mastectomia.
Sport e animali
Alcune spese, anche se non si possono considerare propriamente sanitarie, hanno a che fare con benessere e salute e sono detraibili. Gli abbonamenti dei figli, dai cinque ai 18 anni di età, a palestre, piscine, associazioni sportive sono detraibili al 19% su una spesa massima di 210 euro (quindi 39,90 euro).
Per quanto riguarda gli animali domestici, la scienza ha accertato che la loro compagnia fa bene alla salute e i costi del veterinario sono tra quelli detraibili al 19% su un importo massimo di 550 euro. La franchigia in questo caso è di 129 euro sul totale delle detrazioni, che riduce il beneficio massimo a 80 euro.
Assicurazioni
Infine le polizze: i premi pagati per quelle sanitarie non rientrano nelle voci detraibili ma sono invece detraibili, sempre nella misura del 19%, le spese sostenute per le polizze assicurative che prevedono il rischio di morte o di invalidità permanente (non inferiore al 5%), o di non autosufficienza. Per le prime l’importo massimo detraibile è pari a 530 euro, a meno che la polizza non sia a favore di persone con grave disabilità, in questo caso l’importo sale a 750 euro.
È invece di 1.291,14 euro l’importo detraibile per quelle che coprono il rischio di non autosufficienza. I premi vanno pagati con bonifico o altri sistemi di pagamento tracciabili. Inoltre, la detrazione spetta per intero solo a chi ha un reddito complessivo fino a 120mila euro. Sopra questo limite, la detrazione decresce, fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo di 240mila euro.