Complici la bassa stagione e le giornate ancora calde, settembre è un mese ideale per programmare un viaggio. Ma se dovessimo aver bisogno di un servizio medico, quali prestazioni potremmo ricevere?
È bene sapere che, in quanto cittadini dell’Unione europea, assistiti dal Servizio sanitario italiano, in alcune situazioni abbiamo diritto alle cure gratuite. Per esempio, se ci ammaliamo durante un soggiorno temporaneo di vacanza, studio o lavoro in un altro Paese Ue, possiamo richiedere cure mediche e godiamo degli stessi diritti delle persone assicurate nel Paese in cui ci troviamo. Ma quali sono di preciso le prestazioni che ci spettano? E come fare richiesta?

Dopo la Brexit
Ogni volta che programmiamo un viaggio all'estero occorre portare la tessera sanitaria nazionale rilasciata dall'Agenzia delle entrate perché nel retro vale come European health insurance card, cioè come tessera europea di assicurazione malattia (Team). La carta permette di usufruire delle cure necessarie, non solo quelle urgenti, in tutta l’Unione europea, quindi in: Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Estonia, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Cipro, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Ungheria, Malta, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia, Finlandia e Svezia.
La nostra card vale anche nei Paesi dell'Efta (Associazione europea di libero scambio): Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera. Dopo la Brexit, nel Regno Unito si ha diritto a ricevere trattamenti sanitari d’emergenza o non rinviabili, sempre se in possesso della tessera, altrimenti scatta il pagamento diretto delle spese mediche sostenute dal Servizio sanitario nazionale britannico (Nhs). È in ogni caso raccomandata la sottoscrizione di un’assicurazione sanitaria privata valida per la durata della permanenza nel Regno Unito.

A chi rivolgersi

Per ottenere all’estero le prestazioni mediche richieste, basta recarsi direttamente presso un medico o una struttura sanitaria pubblica o convenzionata ed esibire la nostra tessera, che dà diritto a ricevere le cure alle stesse condizioni degli assistiti del Paese in cui ci si trova. In altre parole, se le cure mediche sono gratuite per i residenti locali, non bisogna pagarle.

Un mondo, una salute

Diritti e doveri dei medici di famiglia

Diritti e doveri dei medici di famiglia
Diritti e doveri dei medici di famiglia

L’assistenza è in forma diretta e pertanto nulla è dovuto, eccetto un eventuale ticket che è a diretto carico dell’assistito e quindi non rimborsabile. In Svizzera e in Francia, dove vige un sistema basato sull'assistenza in forma indiretta, viene richiesto, generalmente, il pagamento delle prestazioni. In questo caso, il rimborso (eccetto per il ticket) può essere richiesto sul posto all’istituzione estera competente (alla Lamal per la Svizzera e alla Cpam competente per la Francia), oppure all’Asl una volta rientrati in Italia, presentando le ricevute e la documentazione sanitaria. Non tutte le prestazioni possono però essere richieste presentando la tessera. Per esempio, sono escluse:
• le cure di altissima specializzazione (programmate), per le quali è necessaria l’autorizzazione preventiva da parte dell’Asl;
• le operazioni di salvataggio e il rimpatrio per le quali occorre una copertura assicurativa specifica;
• le prestazioni in regime di assistenza sanitaria privata.
È possibile consultare il sito della Commissione europea che mette a disposizione una serie di informazioni utili in merito alle prestazioni sanitarie che si possono ricevere in ciascun Paese, agli eventuali costi e alle modalità di rimborso.
In ogni modo, per avere informazioni sull’assistenza nell’Unione europea è stato istituito il Punto di contatto nazionale italiano (Ncp), presso il ministero della Salute. Si può compilare un apposito form e ottenere le delucidazioni richieste.

Le norme sui farmaci
La prescrizione medica rilasciata in un Paese dell’Unione europea è riconosciuta in tutti gli altri. Tuttavia, un medicinale o un dispositivo medico prescritto in un Paese potrebbe non essere disponibile ovunque, avere un nome diverso oppure per determinate ragioni potrebbe non essere dispensato.

Non sono riconosciute le prescrizioni relative ai medicinali soggetti a prescrizione medica speciale, come quelli contenenti sostanze classificate come psicotrope o stupefacenti. Bisogna chiedere al proprio medico una ricetta utilizzabile in un altro Paese europeo, nota anche come ricetta transfrontaliera. Deve contenere la denominazione generica (International Nonproprietary Name, come definita nell’articolo 1 della Direttiva CE n. 83 del 6 novembre 2001), recante un codice comunitario relativo ai medicinali per uso umano.
È importante sapere che è meglio chiedere una ricetta cartacea perché il formato elettronico potrebbe non essere riconosciuto fuori dal Paese di origine. Il costo del medicinale o dispositivo medico con prescrizione è rimborsabile da parte della Asl di appartenenza, in base alle tariffe dello Stato dove è stata erogata la prestazione, presentando la prescrizione e la ricevuta o fattura di pagamento.

Viaggi nel mondo
In alcuni Paesi extra Ue sono in vigore accordi e convenzioni con l’Italia, ma nella maggior parte delle nazioni non è prevista alcuna forma di tutela da parte del Servizio sanitario nazionale in caso di temporaneo soggiorno per turismo. Pertanto, prima della partenza, si consiglia di verificare l’eventuale presenza di convenzioni sul sito del ministero della Salute o se si rientra tra i soggetti tutelati per motivi di lavoro o di studio. È esclusa anche la copertura delle prestazioni di pronto soccorso, quindi si consiglia di provvedere alla stipula di un’assicurazione sanitaria privata.

La guida del ministero della Salute

La guida interattiva del ministero della Salute Se parto per… permette a tutti coloro che sono iscritti al Servizio sanitario nazionale e a tutti gli operatori sanitari di avere informazioni sul diritto o meno all’assistenza medica durante un soggiorno in un qualsiasi Paese del mondo. In particolare di avere informazioni su:
• come ottenere l’assistenza sanitaria;
• a chi rivolgersi;
• come richiedere eventuali rimborsi.
La guida chiede di rispondere a tre domande:
• dove vai?
• per quale motivo?
• a quale categoria appartieni?
Per le risposte si hanno a disposizione l’elenco di tutti i Paesi del mondo, di tutti i possibili motivi del viaggio e di tutte le tipologie di utente previste (lavoratore, studente, eccetera).