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C’è una grande novità in campo oculistico. Esiste un metodo per dimezzare la progressione della miopia ai suoi esordi, nei bambini: un collirio speciale, che si può anche usare in combinazione con lenti particolari, defocalizzate.
Ha molto senso cercare di frenare il difetto visivo durante l’infanzia. Nel percorso di accrescimento, l’occhio è fisiologicamente piccolo, come tutte le altre parti del corpo, e tende ad allungarsi durante l’adolescenza. Se la sua crescita non si ferma, l’occhio si sviluppa troppo e così le immagini osservate non vengono focalizzate nel modo adeguato sulla retina, rendendo difficile una visuale chiara in lontananza: la miopia.
Disponibile il prodotto galenico
«Una serie di studi ha dimostrato come un collirio che contenga solo atropina a dosaggio molto basso, pari allo 0,01%, cioè diluito con sostituto lacrimale 100 volte, applicato per almeno due anni, possa rallentare di quasi il 50% la capacità di progressione della miopia, agendo su recettori collocati a livello della parte posteriore dell’occhio», spiega Roberto Caputo, direttore della struttura complessa di Oftalmologia pediatrica dell’Azienda ospedaliero-universitaria Meyer di Firenze.
È utilizzabile anche il collirio di atropina alla concentrazione di 0,05%, diluito cioè 20 volte, in caso di scarsa risposta alla concentrazione più bassa. La ricerca sta ancora cercando di valutare quale sia la concentrazione più opportuna di atropina da inserire nel collirio per non dilatare la pupilla, che ostacola la messa a fuoco, e garantire un rallentamento della miopia.
Questo collirio non esiste ancora in commercio. «Sono però disponibili dei preparati galenici, cioè realizzati dal farmacista (anche ospedaliero) su indicazione dell’oculista», spiega Caputo. «Il preparato galenico è prescrivibile come presidio medico off-label, cioè come un farmaco già registrato e approvato ma per un’indicazione diversa rispetto a quella prescritta. Per questo motivo, è fondamentale spiegare ai genitori del bambino in che modo utilizzare il prodotto, la sua utilità, gli eventuali effetti secondari». Necessario anche firmare il consenso informato, che si trova anche sul sito della Società italiana di oftalmologia pediatrica e strabismo.
«Il collirio con atropina è già in uso da diversi anni con margini di sicurezza molto ampi», dice l’oftalmologo. «L’effetto secondario potrebbe essere un’allergia, come per tutti i farmaci, da indagare preventivamente. In tempi brevi, forse già dal 2025, potrà essere disponibile il collirio con atropina già pronto e pertanto potrà essere prescritto dallo specialista senza ricorrere a un preparato galenico off-label».
La scelta dall’ottico
Per i bambini si punta anche sulle apposite lenti defocus, cioè defocalizzate. Tramite queste lenti è possibile ottenere un’immagine nitida sulla parte centrale della retina, correggendo l’errore di refrazione, e una visuale defocalizzata anteriormente solo nella zona periferica della retina.
«È stato dimostrato», dice Caputo, «che la defocalizzazione periferica, cioè spostare il fuoco davanti alla retina, riduce lo stimolo all’accrescimento del bulbo oculare, rallentando di conseguenza la velocità di progressione della miopia». Esistono diverse tipologie di lenti defocalizzate, che lo specialista prescriverà in base alla miopia del piccolo paziente. Va specificato che queste lenti defocus non sono rimborsabili dal Servizio sanitario nazionale.
La combinazione di cure
«Si può sperimentare anche l’associazione tra terapia farmacologica e lenti defocus, che danno un risultato quasi sommatorio degli effetti dell’una e dell’altra», continua il medico. Al momento non ci sono linee guida scientifiche per quanto riguarda questa combinazione di cure, perché i follow-up di studi e ricerche sono relativamente recenti. I risultati però sono molto promettenti, come testimonia uno studio del 2023 su Plos One, al quale ha collaborato Paolo Nucci, presidente della Società italiana di oftalmologia pediatrica e strabismo.