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Paola Formica
Sono un impiegato, ho 56 anni, e non ho mai sofferto troppo di mal di schiena. Un paio di settimane fa, però, dopo aver spostato degli scatoloni pesanti, mi è venuto il classico colpo della strega e da allora il dolore alla zona lombare non è ancora passato. Vorrei avere qualche informazione a riguardo e soprattutto sapere se è meglio in questi casi farsi visitare da un ortopedico. Grazie.
Luciano S., Desenzano del Garda
La risposta di Alberto Di Martino, professore associato di Ortopedia presso l’Istituto ortopedico Rizzoli e l’Università di Bologna ed esperto per la Chirurgia vertebrale della Società italiana di ortopedia e traumatologia (Siot)
Gentile Luciano, quello che le è successo, e che viene comunemente chiamato “colpo della strega”, è il blocco lombare acuto, o lombalgia, un evento molto doloroso e molto frequente. In generale, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, il mal di schiena è tra le principali cause di disabilità a livello globale e, dati alla mano, una persona su 13 nel mondo, oltre 600 milioni di persone, ha sperimentato nel corso dell’anno almeno un dolore lombare. Anche in Italia i dati non sono confortanti: il mal di schiena è uno dei disturbi più trascurati e costringe a stare a casa una persona su tre ogni anno, in termini di assenza dal lavoro (dati Inail).
I piccoli traumi sono le cause più frequenti
Proprio il sollevare carichi pesanti, come nel suo caso, o compiere un movimento brusco, o mantenere a lungo una postura scorretta sono cause molto frequenti della lombalgia, che nella maggior parte dei casi è provocata da un’infiammazione della colonna vertebrale con contratture dei muscoli della schiena. Altri motivi piuttosto comuni sono legati a patologie come protrusioni, ernie del disco e stenosi (restringimento) della colonna vertebrale. Più rare, invece, sono le lombalgie di origine extravertebrale, dovute a malattie molto diverse tra loro come, per esempio, coliche renali o aneurismi dell’aorta addominale.
Quali esami per inquadrare il problema
Di solito il mal di schiena è un problema che può risolvere anche il medico di medicina generale e il dolore passa dopo qualche giorno di riposo e di farmaci antidolorifici. Se però la lombalgia persiste per più di due settimane in cui è stato effettuato un trattamento farmacologico, o il dolore è molto invalidante, è bene sottoporsi a indagini diagnostiche. Il primo esame utile è la radiografia del rachide, dalla quale è possibile evidenziare problematiche a carico della colonna vertebrale. Dai risultati della radiografia il medico di medicina generale può essere in grado di capire se è il caso di indirizzare il paziente a una visita ortopedica. Lo specialista potrà poi valutare se approfondire con ulteriori esami radiografici, ovvero risonanza magnetica, Tac o scintigrafia.
Un ampio ventaglio di terapie
In base alle cause riscontrate, il trattamento della lombalgia può contare su un ampio ventaglio di terapie.
• Calore. In caso di contratture muscolari, il dolore può diminuire applicando sulla schiena un termoforo o gli appositi cerotti o fasce riscaldanti in vendita nelle farmacie. Tuttavia, in caso di infiammazioni significative, il calore può essere controindicato.
• Farmaci. I più utilizzati per le contratture muscolari sono paracetamolo e antinfiammatori non steroidei (Fans), sotto forma di pomate, spray, cerotti medicati, compresse o bustine. I farmaci per via orale vanno assunti sempre per brevi periodi e dopo aver mangiato, e può essere opportuno assumere protettori gastrici. In alternativa, possono essere assunti antinfiammatori in fiale intramuscolo, cortisonici o miorilassanti, ma solo dietro prescrizione medica.
• Fisioterapia e terapie strumentali. La fisioterapia è efficace nel trattamento della lombalgia, ma richiede una diagnosi e prescrizione medica prima di iniziare un trattamento. Molto spesso, è opportuno aspettare la fine della fase acuta del dolore prima di intraprendere un percorso riabilitativo. Tens, ultrasuoni, magnetoterapia, Tecarterapia sono trattamenti che sfruttano gli stimoli fisici a scopo terapeutico e possono essere consigliati dopo una valutazione ortopedica.
• Busto. L’utilizzo del busto può essere indicato nella lombalgia in quanto modifica la postura e permette lo scarico della colonna vertebrale. Spesso viene indossato nelle fasi più acute del dolore, se tollerato dal paziente; non appena la sintomatologia migliora, ci si svezza facilmente dal suo utilizzo, ma può essere opportuno indossarlo quando si eseguono sforzi o lunghi viaggi in macchina, per prevenire le recidive.
• Chirurgia. Generalmente i trattamenti conservativi sono sufficienti a risolvere la lombalgia; tuttavia, alcuni pazienti possono richiedere un intervento chirurgico per trattare la causa del dolore, come per un’ernia del disco, uno scivolamento di una vertebra o un restringimento del canale spinale. Affidandosi a chirurghi con appropriata formazione ed esperienza, l’intervento permette un miglioramento della lombalgia e un ottimo recupero della funzione della colonna vertebrale.
In conclusione, la sua storia, signor Luciano, lascia presupporre un colpo della strega o blocco lombare acuto. Se sono trascorse due settimane e il dolore permane nonostante un trattamento farmacologico appropriato, o è addirittura peggiorato o si è irradiato lungo gli arti inferiori, è opportuno rivolgersi al medico di medicina generale o all’ortopedico.