Modella, conduttrice, attrice, Martina Colombari è stata eletta Miss Italia ad appena 16 anni. Adesso ne ha 49 e sorride alla vita: «Ho imparato ad accettare i segni del tempo che passa e qualche piccolo acciacco». Come ha dichiarato in un video che ha riscosso grandi consensi sui social, «la menopausa non significa mettersi in pausa», «non è una malattia ma un'opportunità per prendermi ancora più cura di me». Una fase che va accolta e gestita, cercando di superare i problemi che si possono incontrare.

Quali sono gli acciacchi a cui si riferisce?
«Ne ho sperimentato solo di piccoli, per fortuna. Ho un menisco logorato, a cui devo sempre prestare attenzione. Succede, con l'età, che il tessuto cartilagineo si indebolisca, si usuri e diventi più suscettibile alle lesioni».

Salute e medicina

Le terapie per le lesioni al menisco

Le terapie per le lesioni al menisco
Le terapie per le lesioni al menisco

Dovrà operarsi?
«No, abbiamo optato con gli specialisti per una terapia conservativa e spero che non si renda necessario un intervento in futuro. Bisogna però che io sia cauta».

Lei fa molto sport: ha dovuto cambiare qualche attività per il suo menisco un po' malmesso?
«Sì. Il mio istruttore mi ha consigliato di evitare lo yoga e di fare più palestra, per potenziare la muscolatura delle gambe. Altro suo suggerimento: non correre ma camminare a passo svelto».

Le pesa?
«La vita è una, come si intitolava il mio libro per Rizzoli di qualche anno fa, non abbiamo una seconda chance e dobbiamo imparare a essere grati per quello che siamo e abbiamo. Però è necessario per tutti noi ascoltare il nostro corpo».

E il suo corpo che cosa le dice?
«Mi dà segnali inequivocabili. Se il menisco si lamenta, non posso sovraccaricarlo. E poi, per esempio, ho notato che quando sono stanca, o nervosa, accumulo lo stress a livello di trapezio e collo, per cui soffro di cervicale e torcicollo, che risolvo con sedute dall'osteopata. Ormai mi conosco e so come affrontare queste problematiche lievi. Mi piace dire che il nostro organismo è una macchina perfetta, ma perché funzioni dobbiamo leggere il libretto delle istruzioni».

Foto di Annalisa Flori, abito di Luisa Spagnoli, hair and make up Letizia Maestri. Tutte le foto di questo servizio sono state scattate al Garden House di Milano.
Foto di Annalisa Flori, abito di Luisa Spagnoli, hair and make up Letizia Maestri. Tutte le foto di questo servizio sono state scattate al Garden House di Milano.

Foto di Annalisa Flori, abito di Luisa Spagnoli, hair and make up Letizia Maestri. Tutte le foto di questo servizio sono state scattate al Garden House di Milano.

Lei si è sempre allenata molto per mantenere un fisico asciutto e tonico…
«Io non mi sono allenata per un fisico asciutto e tonico, ma per corpo e quindi anche mente sani, come investimento per la salute: il benessere non è vedermi più bella, ma più sana. E lo sport per me è anche divertimento, non soltanto allenamento, scelgo quello che mi piace fare, che mi fa stare bene. Come dicevo, ascoltando il mio corpo che cambia con gli anni. Ogni persona ha bisogno di un allenamento diverso, soprattutto in relazione alla propria età».

Qualcuno critica la sua magrezza, la attribuisce a un disturbo alimentare che lei ha smentito…
«Il mio peso è giusto per il mio fisico, e questo è quanto. Oggi accettiamo il sovrappeso ma non la magrezza, un atteggiamento assurdo. Si stigmatizzano, a ragione, quanti fanno body shaming su chi è in sovrappeso, ma non si dice nulla quando si parla delle persone magre come anoressiche. È una comunicazione sbagliata. Del resto, chi ha stabilito che il canone di bellezza deve essere espresso in chili? Diverso è il caso dei disturbi alimentari».

Qual è la differenza?
«L'anoressia e la bulimia vanno curate dagli specialisti. Occorre chiarire una cosa: se una ragazza smette di mangiare, o al contrario mangia troppo e poi vomita, non lo fa per essere magra, anche se poi l'effetto visibile è quello. Il sintomo è ben altro, ed è quello che va curato: il problema è che gli adolescenti si sentono inadeguati, non trovano una loro identità… La loro è mancanza di fiducia, di amore, è magari la difficoltà a superare un lutto o una violenza, fisica o verbale».

Foto di Annalisa Flori
Foto di Annalisa Flori

Foto di Annalisa Flori

Lei che adolescente è stata?
«Catapultata nella notorietà, non ero preparata. Ero una ragazzina semplice, senza grilli per la testa. Chiesi ai miei genitori di poter partecipare a Miss Italia, ma non avrei mai pensato di vincere. Mia madre e mio padre non erano d'accordo, comunque hanno assecondato la mia richiesta, perché ero una brava ragazza, frequentavo con disciplina le lezioni di danza classica e andavo bene a scuola, non avevo mai preteso nulla. La vittoria ha colto tutti di sorpresa e ha comportato un grande scompiglio».

Come l'ha vissuta?
«Mi sono ritrovata nel mondo dei grandi. La mia comfort zone, costituita da una vita di routine, tra scuola e città di provincia, è crollata, e nel giro di pochi mesi ho iniziato a frequentare i grandi stilisti, a vivere a Milano... Ho affrontato tutto questo con grande umiltà, cercando di studiare, di mettermi in gioco, di trovare le persone giuste di cui fidarmi e di investire in quella che stava diventando una vera professione. Durante i primi anni di lavoro, sono sempre stata seguita dai miei genitori, poi pian piano quella ragazzina sedicenne ha iniziato a strutturarsi, per diventare la donna di oggi. Ammetto, però, di aver perso la leggerezza, la spensieratezza dell'adolescenza. Oggi posso confidare che mi è mancato un pezzo di vita».

C'è qualcosa che cambierebbe?
«Proverei ad andare all'estero, non ho mai avuto il coraggio, pur avendo avuto diverse volte l'occasione. Mi è mancata la forza di compiere quel passo, perché cambiare Paese era un'incognita, significava lasciarsi dietro le spalle molte situazioni, mentre io sono sempre stata legata agli affetti e alla mia vita».

Ha detto che essere genitori è un mestiere difficile…
«Nessuno lo insegna. Pensiamo di replicare con i nostri figli quello che i nostri genitori hanno fatto con noi, e in questo sbagliamo perché oggi non ci sono le stesse condizioni di allora. Occorre però capire che da soli noi genitori non possiamo fare molto, per questo dobbiamo fare rete con la scuola, ma anche con il mondo del volontariato…».

Martina Colombari è sposata dal 2004 con Alessandro Costacurta, con cui ha avuto il figlio Achille (foto di Annalisa Flori, abito High)
Martina Colombari è sposata dal 2004 con Alessandro Costacurta, con cui ha avuto il figlio Achille (foto di Annalisa Flori, abito High)

Martina Colombari è sposata dal 2004 con Alessandro Costacurta, con cui ha avuto il figlio Achille (foto di Annalisa Flori, abito High)

È testimonial da molti anni della Fondazione Francesca Rava…
«Non soltanto testimonial: per essere una buona madrina, bisogna essere prima di tutto una buona volontaria. Mi sono recata molte volte ad Haiti, per conoscere dal vivo i progetti della Fondazione a favore dei bambini, ma ho vissuto anche molte esperienze qui in Italia, durante alluvioni e terremoti. Mi piace essere in prima linea, non porre soltanto il mio volto, perché tutto ciò che è legato all'infanzia è per me in primo piano».

Andando a un tema vacanziero: mare o montagna?
«Adoro il mare, del resto sono di Riccione, ma soffro il caldo, per cui ad agosto preferisco la montagna. Mi piace lo stile di vita in quota, passeggiare alla volta di un rifugio, vedere l'alba tra le cime, fare il bagno in un lago…».

Un sogno nel cassetto che vorrebbe realizzare?
«Quando arrivano le sfide, le colgo. Man mano che passa il tempo, credo che non dovrei tanto avere sogni per me quanto coltivare desideri per tutta l'umanità».