Il latte crudo venduto nei distributori automatici presenti in alcune stalle e in alcuni paesi è molto più buono, ha un aroma diverso ed è più ricco di nutrienti rispetto al latte fresco pastorizzato del supermercato. Ma per evitare che possa veicolare microbi dannosi per la salute, dev’essere consumato (come c’è scritto, per legge, sul distributore) solo previa bollitura. Che però annullerà i pregi! Allora chiedo a un esperto di BenEssere: che senso ha acquistare latte crudo, se poi va bollito?
Sara Z.

La risposta di Enzo Spisni, direttore del laboratorio di Fisiologia traslazionale e nutrizione all’Università di Bologna

Gentile lettrice, in effetti il latte è un terreno di coltura perfetto per molti microrganismi patogeni. La mungitura e il processo di riempimento dei distributori automatici sono procedure che non garantiscono al 100% la sterilità. Quindi la legge ci tutela dal rischio della possibile presenza di questi microrganismi patogeni con l’obbligo della bollitura, ovvero una sterilizzazione termica che avviene a temperature più elevate rispetto alla pastorizzazione del latte fresco che troviamo nei cartoni o nelle bottiglie al supermercato. Quindi sì, dal punto di vista strettamente nutrizionale, ha poco senso acquistare latte crudo per poi bollirlo. Tutti i trattamenti termici riducono il contenuto di alcuni micronutrienti, vitamine in particolare. D’altra parte, il rischio microbiologico è più elevato rispetto alla riduzione del contenuto vitaminico e, in fondo, noi non siamo vitelli che devono raddoppiare il loro peso nei primi due mesi di vita. Possiamo assumere le stesse vitamine che contiene il latte da moltissimi altri alimenti.

Alimentazione

Un italiano su due è intollerante al lattosio

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Un italiano su due è intollerante al lattosio

Invece, da un punto di vista ambientale, qualcosa cambia. Acquistare latte dal produttore, usando nostre bottiglie di vetro che laviamo e ricicliamo ogni volta, riduce i costi energetici e ambientali del trasporto del latte e del packaging. Riduce anche la presenza di microplastiche e di additivi della plastica che necessariamente - in piccole quantità - contaminano il latte del supermercato, sia che si tratti di bottiglie in plastica, sia che si tratti di tetrapak.
Infine, parlando di economia, la vendita diretta al consumatore garantisce un guadagno più congruo al produttore, che può quindi praticare un prezzo onesto e non quello, sempre troppo basso, che gli assicura la filiera della grande distribuzione.