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Se il solfeggio, i pentagrammi e le note musicali hanno fatto parte della vostra infanzia, potete essere certi che il cervello ne ha tratto beneficio.
Secondo gli scienziati dell’Università di Exeter, Gran Bretagna, suonare uno strumento musicale fin da bambini, in particolare il pianoforte, produce risvolti positivi per la memoria che perdurano fino all’invecchiamento. Lo studio, partito dieci anni fa, è stato condotto su oltre 25mila persone e infine pubblicato sull’International Journal of Geriatric Psychiatry. I partecipanti hanno risposto a un questionario relativo all’esposizione alla musica nel corso della loro vita e poi sono stati sottoposti a test cognitivi. Da un’analisi comparativa è emerso che quanti avevano avuto esperienze musicali potevano contare su un minore degrado cognitivo da adulti.
Quali funzioni migliorano
Nello specifico, i risultati suggeriscono che uno strumento può migliorare:
• le funzioni esecutive del cervello, cioè quei processi mentali che ci permettono di controllare e autoregolare il comportamento svolgendo compiti complessi;
• la memoria di lavoro, ossia la capacità di mantenere alcune informazioni, elaborandole.
E siccome vale sempre il detto «non è mai troppo tardi», i ricercatori hanno anche riscontrato maggiori benefici in coloro che continuavano a suonare lo strumento anche da adulti.
Per la comunità scientifica, dunque, la connessione tra sviluppo del cervello e pratica musicale è sempre più consolidata. Viene da chiedersi quali stupefacenti meccanismi si inneschino all’interno del cervello nell’atto di produrre musica.
Test con la risonanza magnetica
«Quello che accade nell’encefalo dei musicisti si è visto esaminando il cervello con tecniche avanzate di risonanza magnetica funzionale», spiega Federico Antonio, professore emerito di Neurologia all’Università di Siena. «Lo studio di uno strumento attiva aree cerebrali ancora più vaste rispetto al solo ascolto della musica. Si tratta di un compito estremamente complesso che implica l’interazione simultanea di più funzioni cognitive e che coinvolge la sfera uditiva e genera a cascata l’attivazione di una serie di neuroni che collegano parti importantissime del cervello».
Non a caso, secondo gli studiosi, suonare uno strumento facilita tra i giovanissimi anche le competenze di attività extra musicali come la lettura, l’apprendimento delle lingue, la memoria e il calcolo a mente.
«Chi pratica la musica», prosegue il neurologo, «sperimenta una sincronizzazione complessa che include il movimento e che rende il cervello più plastico, capace di adattarsi agli stimoli e perfino con aree di dimensioni maggiori».
Basti pensare a un pianista e ci rendiamo conto di quanto sia complesso muovere contemporaneamente le proprie mani in maniera armoniosa e complementare durante la lettura di uno spartito.
«Il cervello», conclude il professore, «è come un muscolo che bisogna far funzionare più possibile, per creare una base più alta di riserva cognitiva che ci protegga dal degrado fisiologico dei neuroni dovuto all’età. Suonare aiuta a mantenere in attività i circuiti neuronali e i benefici si possono osservare anche in età adulta, ma certamente la pratica musicale in età precoce offre un vantaggio maggiore. Per questo, avvicinare i bambini e i ragazzi allo studio della musica, anche nelle scuole, può essere di grande utilità».
L’atto di suonare sembra uno straordinario spettacolo pirotecnico all’interno del proprio cervello, tante porzioni che accendendosi insieme lo mantengono in salute: una sinfonia perfetta.
Non c’è limite d’età per avvicinarsi agli strumenti musicali
Si può imparare a suonare uno strumento musicale da adulti, non c’è limite d’età per avvicinarsi al pianoforte, alla chitarra, alla tromba o al violino. Riuscire a eseguire un pezzo è una sfida gratificante che dà soddisfazione personale. Il consiglio, per iniziare, è di scegliere uno strumento che vi piace. Trovate un buon insegnante e siate pazienti con voi stessi: i risultati arriveranno studiando in maniera costante. Fissate obiettivi realistici e immergetevi nelle melodie classiche o moderne.
• Suonare uno strumento può migliorare la memoria, la concentrazione e ridurre lo stress, grazie all’effetto calmante della musica.
• Aiuta anche a sviluppare abilità motorie e offre un’opportunità di esprimere la propria creatività.
• Partecipare a lezioni di musica o suonare con altri può essere un ottimo modo per socializzare.