La fotografia delle famiglie italiane nel 2025 restituisce un’immagine fatta di contrasti: punti di forza che convivono con nuove fragilità, legami che sostengono ma a volte imprigionano, tecnologie che aiutano e al tempo stesso complicano la vita. A raccontarlo è il Family Report 2025 del Centro internazionale studi famiglia (Cisf), pubblicato da Edizioni San Paolo.
«Il focus è maggiormente centrato sulle relazioni microsociali, pur inserite nei megatrend che segnano lo sviluppo sociale, culturale, economico e politico a livello nazionale e globale», spiega il direttore del Cisf, il sociologo Francesco Belletti. Un modo per dire che non basta guardare ai numeri o alle politiche: la vita vera delle famiglie si gioca nella qualità delle relazioni quotidiane. Secondo Belletti, la sfida è «custodire meglio il benessere e la salute delle persone». E la prima risorsa, come mostra l’indagine condotta su 1.600 nuclei italiani, sono proprio i legami familiari. Quando funzionano, diventano un antidoto contro ansia e precarietà. Ma se sono fragili o violenti, il disagio cresce e può lasciare cicatrici profonde.
Nel report, la psicologa Sara Nanetti scrive che «dal benessere individuale occorre passare a una grammatica relazionale, capace di leggere i legami come risorsa primaria di resilienza». Non conta solo sentirsi bene da soli, conta soprattutto riuscire a stare bene con gli altri.

Un intero capitolo è dedicato alla salute psicologica. Lo psichiatra Giovanni Migliarese spiega che «in ambito medico, il termine “benessere psichico” non viene generalmente utilizzato, preferendo il concetto di “salute mentale”. Ma proprio l’uso di quell’espressione più ampia vuole sottolineare che il benessere non coincide solo con l’assenza di malattia: riguarda anche la capacità di vivere relazioni significative e di progettare il futuro».
Non è un caso che ansia e stress risultino diffusissimi: quasi una persona su quattro dichiara di averli provati spesso nell’ultimo anno. Eppure, anche qui, la differenza la fanno i legami: chi è sostenuto da una rete familiare tende a reggere meglio gli urti della vita.

La casa e la tecnologia
Un’altra novità è il peso crescente delle tecnologie domestiche. Il pedagogista Stefano Pasta osserva come lo smartphone sia diventato al tempo stesso occasione di conflitto e strumento di socialità. Il report del Cisf introduce un Artificial Intelligence Homing Index, che misura quanto l’intelligenza artificiale sia entrata nelle case degli italiani. Assistenti vocali, robot per le pulizie, gestione da remoto: strumenti che cambiano le abitudini, ma che sollevano anche interrogativi sulla privacy e sulla qualità del tempo in famiglia.

Il tema del welfare
Il rapporto con il welfare non è semplice. La ricercatrice Francesca Maci e il teologo Francesco Pesce rilevano che «solo il 24,5% degli intervistati ha avuto almeno un contatto, negli ultimi tre anni, con i servizi sociali comunali o delle Asl». Nonostante i servizi esistano, molti cittadini non li percepiscono come vicini o davvero utili. Una distanza che, in un Paese segnato da disuguaglianze, rischia di pesare ancora di più.
Lo scenario che emerge è complesso e ambivalente. «Il benessere delle persone si conferma caratterizzato da due dimensioni prevalenti e tra loro interagenti: la multidimensionalità e l’ambivalenza», sottolinea Belletti. «Non esistono ricette salvifiche, garantite come efficaci in ogni situazione». Eppure, anche nelle difficoltà, le famiglie italiane continuano a mostrarsi come un laboratorio di futuro. Non solo perché affrontano sfide che riguardano tutti, dalla salute mentale al lavoro, dalla casa alla genitorialità, ma perché cercano nuove strade di resilienza e solidarietà.
Il “fragile domani” evocato dal titolo del rapporto non è solo una minaccia: può diventare occasione per riorganizzare risorse, ripensare i legami, costruire comunità più solide.