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Il primo bacio che si scambiano due persone segna la data d’inizio di ogni nuova storia d’amore e lascia nella memoria un’impronta indelebile.
Lo psicologo americano John Neil Bohannon III, della Butler University di Indianapolis, esperto di memoria e in particolare di flashbulb memory, vale a dire quei ricordi fotografici che si fissano nella mente di fronte a un evento di massa epocale (come l’assassinio di John Fitzgerald Kennedy, lo sbarco sulla luna o l’11 settembre), ha intervistato centinaia di uomini e donne, chiedendo di fare una sorta di classifica dei vari ricordi della loro vita. Risultato? Il primo bacio è il fatto più impresso nella memoria, al punto che le persone intervistate riescono a ricostruirne ben il 90% dei particolari anche a distanza di decine d’anni. Più di quanto avvenga per il primo rapporto sessuale.
Il valore dell’effusione
Secondo una ricerca dell’antropologa tedesca Ingelore Ebberfeld, due terzi delle donne sono convinte che l’uomo che bacia bene sia anche un bravo amante. In effetti, già dalla prima effusione si può conoscere molto del proprio partner: si intuisce se è dolce, romantico, passionale, irruente, se pensa a dare piacere o solo a riceverlo.
A conclusioni analoghe è giunto anche uno studio della prestigiosa Oxford University. Il punto di partenza dei ricercatori britannici era capire come mai gli esseri umani si baciano fin dalla preistoria, e quindi verificare quale delle tre principali teorie sulla funzione dell’incontro tra labbra fosse più valida ai giorni nostri:
• il bacio serve soprattutto ad aumentare l’eccitazione prima del rapporto sessuale? oppure è uno strumento atto a valutare la qualità genetica dei potenziali compagni?
• ancora è utile per mantenere insieme una coppia?
Le risposte a un questionario online fornite da oltre trecento uomini e ben 594 donne da 18 a 63 anni d’età portano alla conclusione che il bacio aiuterebbe in particolar modo a trovarsi il partner giusto. Prima ti bacio e poi ti scelgo, quindi.
Gli effetti sul benessere
Restano comunque valide anche le altre due teorie. Nel ripetuto e reciproco contatto di labbra e lingue, infatti, i due amanti si scambiano senza volerlo informazioni importantissime per il prosieguo della relazione, sessuale e anche affettiva.
Non solo. Secondo l’antropologa americana Helen Fisher, ci sono evidenze che la saliva contenga testosterone, un ormone che aumenta il desiderio. Con i baci, quindi, gli uomini potrebbero cercare di trasferire il testosterone nella donna per stimolarne la pulsione sessuale.
Tramite la saliva ci si scambierebbero poi endorfine, rilasciate in una situazione speciale qual è un’effusione: esse sono ormoni che danno una sensazione di benessere e che allo stesso tempo calmano.
Il perché sia utile anche un effetto rilassante va cercato nella preistoria, quando i maschi non potevano permettersi di distrarsi, perché dovevano guardarsi da pericoli esterni che potevano minacciare la loro sopravvivenza. D’altro canto, le donne hanno da sempre cercato di assicurare un padre, e quindi cibo e protezione, alla figliolanza. Le endorfine, perciò, avrebbero un effetto ansiolitico, con la funzione di rassicurare il maschio e scoraggiarne la fuga dopo l’accoppiamento.
Il ruolo della dopamina
E non è tutto. Nel bacio viene attivata la dopamina, una sorta di droga naturale associata all’attesa di una ricompensa, che regala tanto a lui quanto a lei piacere e benessere. «È l’afflusso della dopamina durante un bacio appassionato a produrre un senso di esaltazione e desiderio, ma anche, a volte, quei pensieri ossessivi che molti di noi provano, quasi come nelle tossicodipendenze, quando comincia una nuova storia», scrive la biologa e ricercatrice presso l’Università del Texas Sheril Kirshenbaum nel saggio La scienza del bacio. «Niente di strano: questo neurotrasmettitore agisce sulla stessa parte del cervello stimolata da una sniffata di cocaina, ci spinge a volere ancora di più, ci dà energia. Ci sono persone piene di dopamina che non sentono più la fame o scoprono di poter fare a meno del sonno, cioè hanno (e non è una sorpresa) quegli stessi “sintomi” che vengono descritti comunemente come innamoramento. Per fortuna la dopamina fa parecchie altre cose, oltre a darci un comportamento pazzerello; ci permette di riconoscere situazioni interessanti, ricordare esperienze piacevoli e cercarne di nuove».
La quarta molecola stimolata dal french kiss è l’ossitocina, il cosiddetto ormone dell’attaccamento, che favorisce la stabilità delle unioni. Ecco perché, per mantenere integre le coppie, è consigliabile una dose extra di baci. Aveva ragione Catullo a implorarne a Lesbia mille e poi cento...
A occhi chiusi
E se il bacio è sbagliato? È probabile che vengano prodotti adrenalina e cortisolo, la risposta neuroendocrina allo stress, e che vada tutto a rotoli. L’impulso è quello di allontanarsi, fuggire.
E perché, invece, se il bacio è appassionato si chiudono gli occhi? Forse perché lo scambio di fluidi e di emozioni, oltre a far aumentare il battito cardiaco, provoca una dilatazione delle pupille. È per questo che sentiamo il bisogno di abbassare le palpebre e di inabissarci nel sogno d’amore.


Il testo è tratto dal saggio Uomini che piacciono alle donne (Sonzogno)