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Paola Formica
Ho 41 anni, mi considero un uomo in buona salute, sono impiegato in un’azienda telefonica e lavoro parecchio. Purtroppo, quando arriva il tanto atteso fine settimana, mi capita spesso di soffrire di mal di testa. Succede anche nelle festività o all’inizio delle vacanze: mi capita di sentire la testa pesante e quasi sempre provo fastidio per luci e rumori. È normale? Avvicinandosi le ferie natalizie, c’è un rimedio o una precauzione da seguire? Grazie.
Giulio, Novara
La risposta di Michelangelo Buonocore, primario di Neurofisiopatologia degli Istituti Maugeri di Pavia e Montescano
Gentile signor Giulio, il mal di testa di cui lei soffre è ben noto ai neurologi che si occupano di dolore e in particolare di cefalee. È una delle tante varianti conosciute di cefalea. Nella maggior parte dei casi si tratta di una forma di emicrania, cioè del mal di testa più diffuso tra la popolazione generale, insieme alla cefalea tensiva.
Anche se una diagnosi non dovrebbe mai essere fatta senza una visita completa, è probabile che anche nel suo caso si tratti di emicrania. I due fastidi che lei riferisce, vale a dire la fotofobia (intolleranza nei confronti degli stimoli visivi) e la fonofobia (intolleranza nei confronti degli stimoli uditivi) sono infatti due riscontri clinici che si associano frequentemente agli attacchi acuti di emicrania.
Il meccanismo del dolore
In generale, i meccanismi che generano dolore nelle cefalee non sono ancora completamente noti, ma quelli dell’emicrania sono forse quelli più studiati e più compresi. Secondo le conoscenze attuali il dolore nell’emicrania viene avvertito durante la fase di vasodilatazione che segue la vasocostrizione dei vasi sanguigni contenuti nelle meningi, ovvero le “membrane” poste tra il cervello e la scatola cranica che, a differenza del cervello vero e proprio, sono ricche di recettori del dolore.
La vasodilatazione che segue la vasocostrizione può essere figurata come il rilassamento che segue i momenti di tensione. Ecco perché, in modo apparentemente paradossale, il rilassamento del fine settimana (o delle vacanze), che segue le tensioni della settimana lavorativa, finisce per favorire, nelle persone predisposte, l’insorgenza del mal di testa.
Non è una condanna a vita
Per fortuna dei pazienti che ne sono affetti, l’esperienza medica insegna che l’insorgenza della cefalea durante i weekend non è una condanna a vita, ma tende a scomparire con il passare del tempo, anche se non è possibile fare previsioni sul quando.
I consigli utili
In attesa della sua scomparsa, è consigliabile intervenire sulle abitudini e gli stili di vita, cercando di ridurre le differenze tra giorni lavorativi e non.
• Sonno. È opportuno mantenere il più possibile orari regolari per garantire quotidianamente un congruo numero di ore di riposo (in genere sette-ore a notte), evitando di dormire più a lungo nel weekend per recuperare eventuale sonno perso durante la settimana.
• Caffè. Un altro elemento noto che può contribuire all’insorgenza di mal di testa nelle giornate non lavorative è il brusco calo della quantità di caffeina assunta nel corso della giornata. Se una persona è abituata a bere molte tazze di caffè mentre lavora e le riduce drasticamente nel weekend o durante le vacanze, crea una condizione predisponente all’insorgenza della cefalea.
Va da sé che, al netto delle suddette indicazioni, il mio consiglio è quello di effettuare una visita neurologica per un corretto inquadramento della sua cefalea









