Chi è musicista lo sa: c’è solo un modo per imparare e migliorare, cioè suonare, suonare e ancora suonare. L’esercizio continuo e quotidiano è il solo metodo efficace per acquisire una maggiore abilità esecutiva, indipendentemente dallo strumento scelto. Ma una tale costanza, a lungo andare, può anche presentare il conto con dolori e fastidi che si possono risolvere con l’aiuto degli specialisti.
Proprio per curare i musicisti è nato nel 2004 l’ambulatorio Sol diesis alla Fondazione Don Gnocchi di Milano e fino a oggi ne ha curati oltre 2800. «I musicisti sono come atleti, mettono a dura prova il loro corpo», spiega la fisiatra Rosa Maria Converti, responsabile del team e consulente del Teatro alla Scala.
«I problemi più comuni sono i disturbi muscoloscheletrici che insorgono soprattutto per l’assunzione di posture scorrette con il proprio strumento musicale e per la cosiddetta sindrome da overuse, cioè un sovraccarico funzionale dovuto a movimenti ripetitivi degli arti superiori durante la performance».

Le posture asimmetriche
Sono soprattutto gli strumenti asimmetrici che spingono ad assumere una postura scorretta, cioè il violino, la viola, il flauto traverso, il fagotto, il contrabbasso. «Danno più problematiche a livello della colonna vertebrale e dell’arto superiore con cervicalgia, cervicobrachialgia, spalla dolorosa, sindrome del tunnel carpale e tendiniti», dice Converti.
Gli strumenti simmetrici invece sono il pianoforte, l’oboe, il clarinetto, la tromba, il corno o la chitarra, cioè tutti quegli strumenti che rispettano la simmetria del corpo, senza rotazioni del tronco e del capo e asimmetrie delle spalle.
«Abbiamo curato anche i musicisti che suonano quel tipo di strumenti», aggiunge la fisiatra. «Anche per loro i disturbi principali sono la sindrome da overuse per sovraccarico funzionale degli arti superiori per movimenti ripetitivi e per l’assunzione di posture incongrue mantenute per tempi prolungati». La sede del dolore varia in base al maggior impegno muscolare e articolare. I batteristi riferiscono dolore soprattutto ai polsi, mentre i pianisti e i chitarristi dolori a mani e avambracci per tendiniti ed epicondiliti.

L’importanza delle pause
Una volta diagnosticato il problema, si passa a un eventuale percorso fisioterapico. L’obiettivo è di migliorare la consapevolezza del proprio corpo ed eliminare le tensioni muscolari: esistono diversi approcci non medici come il metodo Feldenkrais, il metodo Alexander, il tai-chi, lo yoga.
«Proprio perché i musicisti sono come atleti, devono praticare un riscaldamento globale prima di suonare, fare delle pause di 5-10 minuti ogni 40-50 minuti di studio e praticare esercizi di stretching al termine», raccomanda Converti.

Le spalliere per i violisti
Importante individuare gli ausili ergonomici più adatti, differenti per ogni strumento. Esistono, per esempio, le mentoniere e le spalliere per i violinisti e i violisti oppure le cinghie e le tracolle per i fagottisti, le bretelle per i sassofonisti o gli alzapiede e i cosciali per i chitarristi.
«L’importante è la scelta del supporto ergonomico giusto e la sua personalizzazione», raccomanda Converti. «Per fare un esempio, ci sono varie tipologie di spalliere standard che però devono poi essere adattate e modificate in altezza per poter garantire un buon allineamento posturale e comfort al musicista. Utili sono poi splint funzionali, come quelli per il pollice dell’oboista e del clarinettista. Si tratta di minuscoli tutori confezionati su misura per le dita del musicista, per proteggere le piccole articolazioni in caso di iperlassità legamentosa, sovraccarico dovuto al peso dello strumento o postumi di trauma o distorsioni».

Le sette regole d’oro
Il team dell’ambulatorio Sol diesis per musicisti della Fondazione Don Gnocchi di Milano è composto da due medici fisiatri (Rosa Maria Converti, responsabile dell’ambulatorio, e Marina Ramella), un medico neurologo (Anna Castagna, diplomata anche in flauto), una terapista occupazionale e sei fisioterapisti esperti nella presa in carico dei musicisti. Ecco le regole d’oro che propongono gli specialisti per chi suona uno strumento.

  1. Praticare un riscaldamento globale prima di suonare: migliora la performance.
  2. Effettuare pause di 5-10 minuti ogni 40-50 minuti di studio.
  3. Eseguire esercizi di stretching al termine dello studio.
  4. Adottare posture corrette durante lo studio.
  5. Ricorrere se necessario ad adattamenti ergonomici: come cinghie di sostegno, mentoniera, spalliera.
  6. Migliorare la consapevolezza del proprio corpo per eliminare le tensioni muscolari: esistono diversi approcci non medici come il metodo Feldenkrais, il metodo Alexander, il tai-chi, lo yoga.
  7. Consultare un medico specialista (fisiatra, ortopedico) in caso di persistenza del dolore.