Dal 4 al 16% della popolazione (ma il numero probabilmente è sottostimato) soffre di iperidrosi. Avviene a causa di un’iperattività del sistema nervoso vegetativo, che controlla le funzioni involontarie dell’organismo: la loro ipersudorazione interessa nella sua forma più frequente i due cavi ascellari oppure il palmo delle mani, le piante dei piedi o il cuoio capelluto. Si tratta di un problema sociale: basti pensare che il 40% dei malati soffre di depressione. Solitamente si manifesta in età infantile o adolescenziale e dura per tutta la vita. A causa di una mancanza di conoscenza della patologia, dello stigma che spesso la accompagna, molti pazienti non si curano.

Le cause
La forma essenziale o primaria ha una causa ancora sconosciuta e dipende da un’iperattività del sistema nervoso autonomo che stimola le ghiandole sudoripare. La forma secondaria dipende da disturbi fisiologici interni (come obesità o disfunzioni della tiroide) o da problemi neurologici. C’è una componente genetica ed ereditaria (35-56%) che è aggravata dallo stress.

La diagnosi
Si fa principalmente attraverso l’anamnesi, a volte in combinazione con il Paper test, che utilizza una carta assorbente speciale (gravimetric) e la prova amido-iodio (o test di Minor), che viene effettuato così: si applica una soluzione di iodio sulla zona sudata; dopo l’essiccazione, la zona viene cosparsa con polvere di amido e diventa di colore blu scuro-nero se è intensamente sudata. Questo test aiuta a identificare le aree di maggiore produzione del sudore.

Salute e medicina

Mani sempre sudate: è vero che esiste un intervento?

Mani sempre sudate: è vero che esiste un intervento?
Mani sempre sudate: è vero che esiste un intervento?

I deodoranti
Spesso l’iperidrosi essenziale è trattata con antitraspiranti, con risultati non sempre soddisfacenti. Per l’iperidrosi secondaria è invece necessario affrontare il problema a monte.

La tossina botulinica
È utilizzata da alcuni anni con buoni risultati prevalentemente nell’iperidrosi primaria. Si tratta della tossina del batterio Clostridium Botulinum. Questa terapia, che non ha controindicazioni né effetti collaterali, viene iniettata in ambulatorio sottocute mediante micro-iniezioni nelle zone interessate dall’iperidrosi. Mentre per l’ascella non è necessaria anestesia, per il palmo delle mani e per la pianta del piede è preferibile l’utilizzo di una lieve anestesia locale con ghiaccio spray e per pochissimi pazienti si può prevedere l’anestesia dei nervi mediano e ulnare al polso e tibiale posteriore a livello del malleolo interno della caviglia. Il trattamento garantisce uno stop alla sudorazione per 9-12 mesi nell’iperidrosi ascellare e di 4-6 mesi nell’iperidrosi palmare e plantare.

Eccesso di sudore, funziona il botulino

Tra le terapie contro l’iperidrosi ci sono le iniezioni di tossina botulinica per bloccare l’attività delle ghiandole sudoripare. Lo spiega Luca Maderna, direttore del Centro di Neurofisiologia e del Centro Tossina botulinica all’Istituto Auxologico Italiano - ospedale San Luca di Milano, nel programma Lo spazio di BenEssere, condotto da Agnese Pellegrini su Telenova.