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A 58 anni balla (e canta allo stesso tempo) con una leggerezza e un’energia che qualunque coetanea le invidierebbe. Lorella Cuccarini ci ha concesso un po’ del suo tempo - ritagliandolo tra il set del talent Amici e il palco del musical Aggiungi un posto a tavola - per raccontarsi alle lettrici e ai lettori di BenEssere, e spiegarci che anche lei fa i conti con un corpo che cambia e con gli sconvolgimenti della menopausa, arrivata più tardi rispetto alla media delle donne.
Lorella Cuccarini, il pubblico pensa, vedendola: «Ma è bionica»?
«Né bionica né tantomeno aliena, come dice qualcuno. Diciamo che sono sicuramente una donna molto fortunata, a partire dalla genetica. E poi il mio lavoro mi porta ad allenarmi molto per essere sempre in grado di sostenere le performance richieste. La carica più grande me la dà l’entusiasmo, che è ancora quello dei 20 anni».
Parliamo della menopausa, una fase della vita che per molte donne non è un passaggio facile. Lei come l’ha vissuta?
«Come un cambiamento, ma non come un trauma. Anche in questo, lo ammetto, sono stata fortunata. La mia, infatti, è stata una menopausa tardiva, iniziata poco più di tre anni fa, e per questo forse meno carica di sintomi fastidiosi quali le vampate, come mi ha spiegato la ginecologa».
Quali sono stati i sintomi più evidenti?
«Nella premenopausa i cicli irregolari, durati parecchi anni. Quella del flusso ballerino era una condizione alla quale ero abituata a causa dell’asportazione della tiroide, che ho subito nel 2002 per un tumore. Non nascondo che fosse una situazione fastidiosa, soprattutto per il lavoro che faccio, in cui mi muovo molto, viaggio spesso e sono sempre di corsa. E poi psicologicamente non è stato facile da accettare per me che sono molto rigorosa di carattere: non è bello non poter mai contare sul calendario».
C’è stato un momento particolare in cui si è accorta che qualcosa stava cambiando?
«Sì, un’estate avevo degli sbalzi termici strani: faceva molto caldo ma io sentivo dei brividi lungo la schiena. Insomma, una specie di vampata al contrario…».
Una volta entrata in menopausa, ha seguito terapie specifiche, come quella ormonale sostitutiva?
«No. Ne ho parlato a lungo con la mia ginecologa, ma non avendo sintomi particolari e riuscendo a gestire bene i miei ritmi di vita, anche molto intensi come quello attuale, abbiamo deciso che non servisse alcuna cura. I controlli periodici invece non li scordo mai: sono importanti per tutte, ma ancora di più per me che, per via della menopausa tardiva, statisticamente so di essere più esposta ai tumori ormono-dipendenti, quindi all’utero e al seno».
Che rapporto ha con i farmaci?
«Un rapporto equilibrato. Nel senso che prendo tutti i giorni la tiroxina, che è per me un farmaco salvavita: è l’ormone che il mio organismo non produce più. Ma per il resto evito i medicinali, a meno che non siano strettamente necessari. Non sono una dalla compressa facile: se ho mal di testa aspetto che passi».


Adolfo Franzò
E per quanto riguarda gli integratori?
«Qui il discorso è diverso. Il medico mi ha consigliato, per l’età che ho e per l’attività fisica che faccio, di assumere regolarmente integratori di vitamina D per rafforzare lo scheletro e prevenire l’osteoporosi, di bromelina, un insieme di enzimi dalle potenziali proprietà antinfiammatorie, e di sali minerali, come sodio, potassio e magnesio».
Per molte donne mettere la parola fine all’età fertile è un vero choc: per lei cosa ha significato?
«Si è chiuso un capitolo, ma lo accetto. Ho quattro figli, ormai grandi, e sono loro la mia principale fonte di energia. E poi sono un’ottimista cronica, non amo guardarmi indietro. Non sono più una ragazza, ma posso dare ancora tantissimo. Sto vivendo una nuova giovinezza».
Anche per lei la menopausa si è accompagnata all’aumento di peso?
«Quello con la bilancia è sempre stato un rapporto di odio-amore, vista la mia professione, anche se sin da ragazza ho condotto una vita sana, senza stravizi. Dopo l’intervento alla tiroide, però, ho messo su qualche chilo in più, forse perché non avevo trovato il giusto dosaggio di medicinali e ho avuto periodi di ipotiroidismo, che è terribile perché ingrassi con niente: ero arrivata a 63-64 chili, non mi sentivo bene con me stessa. Mi sono impegnata molto per tornare al peso forma, ma la premenopausa non ha certo aiutato: non mi schiodavo dai 62 chili. Il metabolismo aveva rallentato il suo ritmo e non riuscivo a risvegliarlo».
Come ha modificato la sua dieta?
«Paradossalmente mangiando di più, ma in modo più bilanciato, sotto la guida di un nutrizionista. Ho smesso di saltare il pranzo e bere un caffè veloce al mattino, come facevo prima, ritrovandomi poi affamata all’ora di cena. Da circa due anni faccio cinque pasti al giorno – i tre principali e due spuntini – non trascurando mai la colazione. Il menù è molto vario e non prevede nessuna rinuncia totale a una categoria di nutrienti. Assumo proteine e carboidrati regolarmente – anche se in porzioni ridotte di pasta – e poi abbondo di più con le verdure. Fondamentali sono lo spuntino di metà mattina – un cracker o una galletta di riso – e quello pomeridiano, con un frutto: l’alimento che non manca mai in queste occasioni però è la frutta secca, 10-15 grammi di noci, nocciole o mandorle, ideali quando lavoro in teatro per darmi l’energia giusta al momento giusto. E poi ho un pasto libero alla settimana, per togliermi qualche sfizio goloso».
E i risultati sono arrivati?
«Certamente, e sono molto soddisfatta: in pochi mesi sono passata da 62 a 56 chili e poi, pur non seguendo più il programma in modo rigido come prima, ho perso ancora peso, anche perché faccio molto sport. Ora sono a 54 chili e mezzo per un metro e 73 di altezza, forse appena sottopeso, ma mi sento bene».
Quanto e come si allena?
«Almeno per un’ora al giorno, in genere la mattina: associo l’allenamento aerobico al Calisthenics, con esercizi che puntano sulla flessibilità e sfruttano il peso corporeo come resistenza. E poi c’è la danza: è questa la vera terapia contro ogni tipo di malessere. Il pubblico vede la Lorella che si esibisce, ma dietro c’è molta fatica».
Lei è sposata da 33 anni e una volta ha detto: «con i miei figli torno ragazza»…
«Senza mio marito e i miei figli non sarei la Lorella di oggi. Sono loro infatti a rigenerarmi. Tra noi è come uno scambio continuo: io trasmetto la mia gioia e soddisfazione – che è da stimolo per i miei figli, a dimostrazione del fatto che con l’impegno si può arrivare dove si desidera – e loro ricambiano con l’affetto e il sostegno di cui non potrei fare a meno».
Che messaggio vorrebbe lanciare alle sue coetanee?
«Direi tre cose importanti: la prima è trovare un ginecologo con cui instaurare un rapporto di fiducia, che sia in grado di accompagnarle in questa fase della vita delicata ma non terribile, se non la si affronta da sole. Secondo: circondarsi di persone positive e prendere le distanze da chi non ci fa stare bene. Terzo, ma non ultimo: ballare. Non serve essere professionisti, basta farlo. Con il partner, a casa con i figli, con le amiche o anche da sole. La danza è terapeutica sempre: fa bene al corpo, alla mente e allo spirito. E io ne sono la prova vivente».•