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È una fase normale della vita, ma questo non basta a renderla facile. La menopausa rappresenta ancora oggi un passaggio critico, in cui le donne, “abbandonate” dagli estrogeni, gli ormoni femminili per eccellenza, sentono venir meno anche le loro certezze. Disturbi e fastidi danno origine a dubbi e domande che in molti casi restano incasellati nel non detto.
Dall’inizio della sua carriera Laura Giambanco, primaria di Ginecologia dell’ospedale G. F. Ingrassia di Palermo, invita le sue pazienti a parlare e ad avere il coraggio di dire quello che di solito le donne hanno ancora vergogna di chiedere. Ecco cosa dice nell’intervista di Nicoletta L. Bagliano.
Dottoressa Giambanco, qual è il tabù numero uno sulla menopausa?
«La vita intima che cambia. Noi medici la definiamo sindrome genito-urinaria, che si manifesta con secchezza genitale, argomento scomodo ancora per molte donne. Rende fastidiosi gesti quotidiani, dal fare movimento in palestra all’indossare un paio di jeans attillati. In casi estremi può arrivare a rendere difficile e doloroso, se non impossibile, il rapporto sessuale. Se aggiungiamo il fisiologico calo del desiderio tipico della menopausa, si capisce come la relazione con il compagno possa essere letteralmente stravolta, a volte addirittura complicata dalle cistiti ricorrenti».
Si può contrastare la secchezza genito-urinaria?
«Mi piace scherzare con le mie pazienti, spiegando che i nostri genitali sono organi privilegiati: le ovaie li hanno accuditi per anni, producendo estrogeni, senza che noi dovessimo occuparcene direttamente, cosa che invece facciamo ogni giorno per il viso e per il corpo sin dalla gioventù, con creme nutrienti. Ecco, con la menopausa l’idratazione continua e quotidiana della vagina diventa fondamentale, per mantenerne l’elasticità. In commercio ci sono molte creme valide, ricche di vitamina E. Anche rimedi naturali a base di olio di cocco, cera d’api con miele e olio d’oliva sono molto efficaci. Meglio evitare il fai da te, comunque, e farsi consigliare dal medico o dal farmacista. Il ginecologo potrà suggerire anche terapie ormonali per bocca o locali».
Quali terapie ormonali locali?
«Si possono usare creme, gel specifici oppure ovuli. Io consiglio anche l’anello vaginale, da inserire ogni tre mesi, che rilascia una piccolissima quantità di estrogeni, senza rischi né cardiovascolari né oncologici».
Un altro fastidio frequente e non dichiarato in menopausa?
«Le irritazioni, che danno prurito e bruciore. Anche questi sono disagi legati alla secchezza e a una variazione del pH vaginale, tipico della menopausa. La conseguenza è, tra l’altro, una modifica del microbiota vaginale, la flora batterica come si chiamava una volta, cioè quei batteri buoni che colonizzano abitualmente la vagina. Tutti questi cambiamenti possono a volte provocare perdite, accompagnate da un cattivo odore e da prurito nella zona intima. Non si tratta di una vera e propria infezione, ma è comunque un sintomo difficile da gestire nel quotidiano. La soluzione è assumere lattobacilli specifici per riequilibrare il microbiota vaginale: per questo consiglio integratori probiotici ad hoc, da prendere per bocca».
Bisogna scegliere un detergente intimo diverso?
«È fondamentale: non si può continuare a usare il prodotto che si adottava durante l’età fertile. Va scelto un detergente specifico per la menopausa, magari consigliato dal ginecologo o dal farmacista. Sono da preferire i prodotti oleosi, con poca schiuma – anzi, l’ideale sarebbe zero schiuma! –, senza profumi. Non è un dettaglio: il detergente intimo giusto può fare davvero la differenza».
Dottoressa, a complicare la vita e creare imbarazzo possono arrivare le piccole perdite, altro sintomo inconfessato…
«Non è un argomento di cui le donne parlano volentieri, è un problema che fa sentire fragili e mette in difficoltà, specialmente quando accade in mezzo agli altri. Le perdite d’urina possono essere di due tipi: da sforzo, provocate per esempio da un forte starnuto o un attacco di tosse, oppure da urgenza, quando si avverte il bisogno impellente di andare in bagno all’improvviso. Nel primo caso si tratta di un disturbo derivato dalla gravidanza e dal parto, che in menopausa peggiora con la perdita di elasticità dei tessuti. Nel secondo è un fatto legato all’età: anche l’urotelio – il tessuto che riveste internamente la vescica – è estrogeno-dipendente, quindi in menopausa perde tonicità».
Quali rimedi abbiamo a disposizione?
«Gli esercizi di Kegel, una ginnastica specifica per mantenere in forma il pavimento pelvico. E c’è la terapia ormonale sostitutiva, che io consiglio alle pazienti che possono seguirla. Gli estrogeni per bocca possono aiutare anche a contrastare le perdite d’urina».
E le classiche vampate?
«Imbarazzanti quando si comincia a sudare dinanzi ad altre persone, e spesso disturbano il sonno. Se il fenomeno è ricorrente nelle 24 ore, tendo a proporre una terapia ormonale sostitutiva».
La menopausa fa ancora paura alle donne?
«Devo dire di sì. Arrivano spesso nel mio studio pazienti spaesate, con una domanda scritta sul volto: “Non tornerò più quella di prima?”. Io le tranquillizzo rispondendo che no, non si torna come prima, ma non ha senso neanche desiderarlo. Gli anni che passano sono un privilegio: significa che abbiamo vissuto! La cosa importante è imparare a vivere accettandosi, riconoscere se stesse in una nuova modalità. Rivedrei anche il termine “menopausa”, mi piacerebbe parlare invece di “più pausa”. Prendiamoci quella pausa per entrare in sintonia con il nostro corpo, per ascoltarlo, e solo allora – con la guida dello specialista – saremo consapevoli che le soluzioni non mancano».
Qual è il ruolo dei ginecologi quando l’età fertile finisce?
«Le donne vogliono essere ascoltate e prese sul serio, non sentirsi dire che “è tutto normale”. Il fatto che sia normale non significa che si debba sopportare qualunque disagio».