Sono la dannazione di tanti adolescenti (e anche di qualche adulto) e si vorrebbe farli sparire prima possibile. I brufoli, o foruncoli, sono piccole infiammazioni di follicoli piliferi presenti sulla pelle. I follicoli prima si ostruiscono per eccesso di sebo (si forma un “tappo”, il comedone, detto volgarmente punto nero), poi si infettano, in genere a opera di batteri, il più comune dei quali è il Propionibacterium acnes, responsabile dell’acne, malattia dermatologica che colpisce soprattutto in età giovanile, ma non risparmia donne e uomini più che maggiorenni.

In sei mesi la pelle torna liscia
«È proprio quando finisce l’adolescenza e i brufoli si ripresentano nonostante i trattamenti standard (una corretta igiene personale e l’applicazione di prodotti specifici sulla pelle) che l’acne diventa un problema serio, con ripercussioni psicologiche», spiega Antonino Di Pietro, direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis di Milano, fondato in collaborazione con il Gruppo ospedaliero San Donato. «Per fortuna, in questi casi la terapia efficace esiste ed è basata su un farmaco chiamato isotretinoina, un retinoide che si assume sotto forma di compresse per circa cinque-sei mesi, a dosaggi stabiliti dal dermatologo».
Sviluppata una quarantina d’anni fa per le forme più gravi di acne, la molecola ha un’efficacia intorno al 90% già nel primo ciclo di trattamento. «Nei pochi casi in cui la malattia cutanea dovesse ripresentarsi», continua Di Pietro, «è possibile ripetere un nuovo ciclo di cinque-sei mesi, ma sempre su indicazione dello specialista».

Un triplice meccanismo d’azione
L’efficacia dell’isotretinoina è garantita da un triplice meccanismo d’azione. «In prima battuta, vanta una proprietà antinfiammatoria», precisa il dermatologo, «e quindi contrasta l’infiammazione, processo che funge come una sorta di benzina che alimenta l’acne. Poi, inibisce l’attività delle ghiandole sebacee, regolando la produzione di sebo, impedendo così la formazione di nuovi punti neri e foruncoli. Infine, favorisce il ricambio cellulare, quel processo che porta all’eliminazione dei vecchi cheratinociti (le cellule più superficiali della pelle), sostituiti da nuovi elementi più giovani e vitali». È come praticare un’esfoliazione naturale “dall’interno”, ovvero assumendo una pillola.

Una cura su misura
La prescrizione dell’isotretinoina è esclusiva del dermatologo, che imposta la cura su misura del paziente, dopo averne valutato peso, età, gravità dell’acne e presenza di eventuali altri condizioni patologiche. «Per le donne in età fertile la prescrizione dura un mese e dev’essere accompagnata da un test di gravidanza negativo, da ripetere ogni trenta giorni», puntualizza Di Pietro. «Con l’indicazione dello specialista si può poi ottenere una ricetta dal proprio medico di base, visto che il farmaco è mutuabile. È un iter previsto dal ministero della Salute perché l’isotretinoina è teratogena, ovvero può provocare malformazioni al feto. Negli Stati Uniti, invece, la prescrizione del medicinale è accompagnata obbligatoriamente da quella della pillola anticoncezionale».

Allo specchio

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Se l’obiettivo è quello di eliminare l’acne, quindi, bisogna rimandare la programmazione di un figlio a dopo la cura. «Per precauzione, prima di cercare una gravidanza è bene attendere un paio di mesi dopo la fine della terapia», aggiunge l’esperto. «I maschi, invece, devono fare i conti solo con gli altri effetti collaterali della molecola, che a bassi dosaggi sono principalmente una pelle più secca, soprattutto nella zona delle labbra, cui si può ovviare con creme idratanti e burro cacao. Spesso si sente dire che la terapia con isotretinoina è riservata ai mesi invernali, ma va detto che il farmaco non è fotosensibilizzante (come per esempio gli antibiotici), per cui l’unica avvertenza nella bella stagione è di proteggere la pelle dal sole e limitare le ore di esposizione, dal momento che la cute sotto trattamento è più fragile e tende a scottarsi facilmente. Maggiori precauzioni vanno riservate alle forme più gravi di acne, che richiedono dosaggi più alti. In questi casi gli effetti collaterali sono più pesanti e il dermatologo deve seguire il paziente, valutando tramite esami del sangue periodici la funzionalità del fegato e dei reni».
L’isotretinoina è quindi la soluzione indicata per l’acne difficile da curare. «È l’ultimo passaggio di un percorso terapeutico che, per i casi meno gravi, inizia sempre con trattamenti non farmacologici», conferma Di Pietro.