La lipoaspirazione è l’intervento di chirurgia estetica più eseguito al mondo, con 2 milioni 237.966 operazioni solo nel 2023, secondo l’International Society of Aesthetic Plastic Surgery (Isaps). In Italia occupa il quarto posto nella classifica dei ritocchi più richiesti, con 26.652 interventi nel 2023.
La lipoaspirazione, o liposuzione, permette di ridurre gli eccessi di tessuto adiposo localizzati in diversi punti del corpo: fianchi, cosce, glutei e addome, ma anche ginocchia, caviglie e braccia. Il risultato che si ottiene è duraturo.

Allo specchio

Una pistola con micro-ago per il lifting della pausa pranzo

Una pistola con micro-ago per il lifting della pausa pranzo
Una pistola con micro-ago per il lifting della pausa pranzo

Con l’intervento si elimina un determinato numero di cellule adipose che l’organismo non sarà più in grado di rimpiazzare. Dopo la pubertà, infatti, il numero di cellule adipose rimane inalterato nel tempo, anche se può variare la dimensione di ogni singola cellula. In pratica, dopo l’intervento è sempre possibile un aumento di peso, anche se è comunque ragionevole aspettarsi che sia inferiore a quello che si sarebbe potuto verificare senza lipoaspirazione.

Per chi è indicata
Il paziente ideale è una persona con cute tonica ed elastica, vicina al proprio peso forma ma con depositi adiposi resistenti alla dieta e allo sport. Se sono stati persi diversi chili, il momento ideale per sottoporsi all’intervento è quando il peso è stabile da almeno 6-12 mesi.
Per sottoporsi alla liposuzione è necessario essere in buona salute. Se si è fumatori, è fondamentale smettere almeno otto settimane prima dell’intervento per favorire la guarigione e ridurre il rischio di coaguli.

Come avviene l’intervento
A seconda dell’entità e dell’estensione delle zone da trattare, l’intervento può essere realizzato in ambulatorio, in day surgery o con ricovero di una notte.
La scelta del tipo di anestesia avviene in base alle preferenze del paziente e dipende dalla quantità di tessuto adiposo da asportare e dalla sua localizzazione:
• per piccoli accumuli in zone poco estese si esegue in anestesia locale;
• depositi di discreta entità e localizzati agli arti inferiori possono essere asportati con anestesia peridurale, spinale o con anestesia locale associata a sedazione;
• accumuli maggiori, soprattutto se presenti in diverse aree, richiedono l’associazione di anestesia locale e sedazione o l’anestesia generale.
L’esecuzione dell’intervento cambia leggermente in base alla tecnica prescelta. In tutte si praticano incisioni di pochi millimetri nella parte da ridurre tramite aspirazione. Siringhe o cannule aspiranti vengono azionate e direzionate in modo mirato e uniforme, per ottenere il miglior risultato estetico. Al termine dell’operazione si chiude l’incisione con un cerottino, senza necessità di punti di sutura.

Allo specchio

Il lifting cervicale per ringiovanire il collo

Il lifting cervicale per ringiovanire il collo
Il lifting cervicale per ringiovanire il collo

Spesso, il chirurgo plastico esperto inizia la lipoaspirazione con le siringhe, in modo da poter conservare un po’ di tessuto adiposo. Al termine dell’intervento gli potrà essere utile per correggere eventuali avvallamenti o asimmetrie, innestandolo nuovamente nella parte trattata.

La ripresa
Il periodo di riposo dopo l’intervento dipende dalla quantità del tessuto eliminato, dall’estensione e dalla sede delle aree trattate e varia da uno a sette giorni. In questo periodo si riprende gradualmente a camminare, per ridurre il gonfiore e per ridurre i rischi di formazione di trombi. Sconsigliato, invece, stare a lungo in piedi fermi.
La guaina per la pancia o le calze elastiche, se prescritte, vengono indossate per 7-15 giorni. Dopo 20-30 giorni e per i due-tre mesi successivi, il regolare, blando massaggio della parte trattata è utile per una maggiore uniformità dei risultati.
Per circa un mese invece bisogna evitare l’attività sportiva e l’esposizione diretta al sole è consentita solo dopo la scomparsa dei lividi.

I rischi
Come in qualsiasi procedura chirurgica, anche per la lipoaspirazione si possono verificare complicazioni. In particolare, esiste – anche se molto rara – la possibilità di tromboembolie, occlusione di una vena o arteria a causa di un coagulo di sangue. La frequenza può essere minima in pazienti in buona salute, quando le lipoaspirazioni sono modeste e si riprende subito a camminare. Il rischio è invece maggiore quando le lipoaspirazioni sono più estese, con immobilizzazione a letto.

Le tecniche
L’elemento che maggiormente distingue i diversi tipi di lipoaspirazione è il processo di frantumazione del grasso. Ed è proprio questo aspetto a fare la differenza, aumentando o riducendo il traumatismo sui tessuti.
I tipi di lipoaspirazione oggi più utilizzati sono:
Tumescente (o wet). Si inietta nella zona da trattare una miscela (detta anche soluzione Klein) che contiene anestetico locale, un farmaco che riduce il sanguinamento e la soluzione salina. L’infiltrazione ha l’effetto di far “gonfiare” il grasso, rendendo l’aspirazione con la cannula più facile e controllata. È tutt’ora la metodica più utilizzata.
A ultrasuoni. Questa tecnica utilizza una cannula che emette energia a ultrasuoni, che hanno l’effetto di rompere le pareti delle cellule adipose. Il grasso liquefatto forma un’emulsione che è più facile da rimuovere.
Liposuzione laser. L’energia del laser scioglie il grasso che viene poi eliminato attraverso piccole cannule. Il laser ha inoltre l’effetto di stimolare la produzione di collagene, che aumenta la tonicità della cute. È una tecnica abbastanza “potente” che deve essere utilizzata solo da chi la padroneggia veramente. In caso contrario può dare luogo una riduzione eccessiva.
Lipoaspirazione vibrante. Questa tecnica utilizza una cannula che propaga vibrazioni sui tessuti circostanti. Si tratta di una procedura abbastanza aggressiva (le vibrazioni rompono le cellule adipose) che però tendenzialmente dà risultati omogenei e uniformi. È adatta anche per la riduzione di depositi di grasso di una certa entità.

Quando va evitata
L’eliminazione dell’aspetto a “buccia d’arancia”, caratteristico della cosiddetta cellulite, non è un obiettivo raggiungibile con questo intervento.
La lipoaspirazione non è indicata nemmeno in presenza di tessuti molli e cadenti. Se sono sull’addome, per esempio, è necessario un intervento di addominoplastica, che appunto ha lo scopo di ridurre gli eccessi cutanei.
Sul sito della Società Sicpre, la funzione “Trova il chirurgo” permette di individuare nella propria città un medico che ha conseguito la specializzazione in Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica.

Attenzione a chi opera
A pochi mesi dalla notizia della morte di Simonetta Kalfus, una donna di 62 anni sottoposta a un intervento di lipoaspirazione a Roma, insieme al consiglio direttivo della Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva-rigenerativa ed estetica (Sicpre), ho lanciato un appello alle istituzioni, chiedendo una legge per la sicurezza dei pazienti della chirurgia estetica.
La chirurgia estetica è un ambito in forte crescita, i cui possibili guadagni fanno gola a molti. A oggi, in base al nostro ordinamento, un laureato in medicina può fare tutti gli interventi di chirurgia estetica, a eccezione di quelli che comportano l’impianto di protesi. Per la salute dei pazienti, abbiamo avviato un dialogo con le istituzioni per definire in modo preciso quali professionisti possono eseguire gli interventi di chirurgia estetica. Vogliamo che chi si sottopone a un intervento abbia la garanzia di essere nelle mani migliori, più preparate.