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L'infermiera Martina Da Damos, diplomata alle scuole serali a 56 anni (foto di Alberto Bogo)
Dal punto di vista del benessere, lanciarsi nell’avventura dello studio da adulti è una cosa che fa benissimo alla persona. Viviamo schiacciati sugli obiettivi del lavoro e dimentichiamo di darci attenzione. E poi studiare significa anche mettersi in un sistema di relazioni differenti, portare dentro la propria vita sguardi diversi. Attivarsi.
L’apprendimento
Fino ai vent’anni impariamo più velocemente: è una questione di plasticità cerebrale, il nostro cervello è più modellabile. Nella vita adulta ci disabituiamo a memorizzare. Per questo si sente così tanta fatica quando ci si rimette sui libri da grandi. Con un po’ di impegno, però, il cervello riacquisisce abitudine allo studio, anche se con un approccio differente. E poi, il valore aggiunto dell’adulto è la consapevolezza di sé e di ciò che vuole. Questo non compensa la fatica, ma aiuta a farla sentire diversamente.
Trovare il tempo
Viviamo in un mondo talmente frenetico che il traguardo immediato è un imperativo costante. La lentezza è invece fondamentale per lo studio, che richiede tempo: una direzione contraria rispetto a quella in cui va la nostra società.
I vantaggi
Che tipo di benefici si possono riscontrare nella popolazione degli studenti adulti? Il cambiamento, innanzitutto. Perché tornare a studiare da grandi vuol dire riprendere a investire su di sé e mettersi in gioco per amore della conoscenza. Lo studio favorisce l’autostima, perché quello di corsi, esami, lezioni è tempo dedicato a sé stessi. In sostanza: si torna a ricentrare il Sé.