Facendo un parallelo cinematografico con il film del 1993 di Martin Scorsese, c'è stata un’Anna Falchi da Età dell'innocenza. Quella della prima giovinezza, di lei bambina e poi ragazza proiettata nel futuro senza troppo pensare al presente. Bella, anzi bellissima con quella fisicità nordica dovuta alla mamma finlandese, l'indossatrice Kaarina Palomäki, e quel cuore italiano del papà Benito. Anche lei nata in Finlandia a Tampere, città nota per le sue saune, ma anche per il festival del cinema.
Aveva sei anni quando arrivò in Romagna, regione che l'ha forgiata nel carattere allegro e nell'incontenibile gioia di vivere, caratteristiche ancora peculiari del suo essere. Modella e poi attrice, ha lavorato con registi come Marco Risi, Federico Fellini e Carlo Vanzina. Ora con una maturità diversa, è diventata la compagna dei telespettatori della mattina di Rai2, conducendo I fatti vostri.
«Non riesco a stare ferma e alle vacanze preferisco il lavoro», dice, «però con la maturità ho sviluppato un'attenzione maggiore al mio benessere. Senza troppe paranoie. Cena presto, cibo sano e un integratore immancabile da qualche anno: la vitamina D».

Anna Falchi, secondo lei la salute è qualcosa che ci regala la natura o su cui bisogna lavorare?
«Indubbiamente il Dna conta, ma crescendo ho compreso che devi avere attenzioni per il corpo e ho iniziato a lavorarci su. Fino a quando avevo 25 anni, ho pensato tanto al lavoro e forse poco a me stessa, tranne le cose più importanti come i controlli di routine e il ginecologo. Poi c'è stata una sorta di spartiacque che mi ha fatto comprendere che non ero invincibile».

Cosa è successo?
«Durante una vacanza in Sardegna sono rimasta un giorno intero al mare, tra bagni di sole e quelli in acqua, senza crema solare. Tornando a casa, la sera, ho iniziato a riempirmi di bolle sul petto. Chiazze rosse che aumentavano e mi davano molto prurito. Decisi di andare al pronto soccorso dove mi dissero che avevo un'ustione solare. Mi fecero subito una puntura di cortisone, spiegandomi che il mio fototipo di pelle molto chiara aveva bisogno di protezione solare alta. Le bolle si trasformarono in una crosta spessa, scura e circolare. Dopo, avevo un cerchio sul petto grande come un piatto. Questa sorta di cicatrice è ancora evidente perché la pelle in quella zona e diventata molto più sottile. Mi capita quando fa caldo o mi emoziono che si arrossa e diventa di un colore diverso dalle altre parti del corpo. Da quel momento in poi sono stata molto attenta».

Immagino si protegga dal sole adesso...
«Totalmente. Ho imparato a non prenderlo più se non con protezioni a schermo totale e solo per pochissimo tempo nelle ore meno calde. Quando sono in città, magari andando a fare la spesa, uso sempre un abbigliamento che mi copre il petto, come t-shirt accollate o camicette chiuse, oltre naturalmente a mettere la protezione sempre, anche durante l'inverno. Non dimentico neanche le mani per evitare le chiazze scure: questa solitamente è una parte del corpo a cui le persone non pensano mai».

Da quel momento, diceva, è cambiata la sua percezione sul prendersi cura di sé…
«Ho iniziato a essere più attenta sulle cose importanti della salute. Faccio prevenzione, controlli dei nei, mammografie e visite ginecologiche, oltre agli esami del sangue una volta l'anno. Sono stata anche testimone della campagna Nastro Rosa della Lilt, per sensibilizzare sulla prevenzione del tumore al seno attraverso gli screening, perché è fondamentale usare la propria visibilità per temi così importanti».

Diceva che prende la vitamina D: perché?
«La prendo, su consiglio del medico, visto che sto poco al sole e che questa vitamina la produce la pelle stimolata dai raggi ultravioletti. Basta fare le analisi del sangue per vedere se c'è una carenza, di cui soffrono moltissime persone senza saperlo».

La vitamina D è cruciale per le ossa...
«È necessaria per fissare il calcio nelle ossa. Se si ha un deficit di vitamina D, bisogna prendere i supplementi: per noi donne è fondamentale per prevenire l'osteoporosi, la malattia che rende fragile lo scheletro».

Salute e medicina

Vitamina D: quando e perché prendere gli integratori

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Per quanto riguarda il cibo, invece?
«Ho un regime alimentare molto bilanciato e sano. La mattina mi sveglio molto presto, perché ho sempre tante cose da fare. Anche quest'anno, dal 9 settembre, sono in video ogni giorno dal lunedì al venerdì. Spesso mi capita di saltare la colazione, bevo un caffè e poi mangio a pranzo e a cena. Ho un piccolo segreto: la sera mangio prestissimo. Questa è un'abitudine nordica, molto finlandese, alle 19 sono già a tavola e poi a letto al massimo alle 22. In questo modo si ha tempo di digerire e mi sveglio la mattina sgonfia».

Ha mai dovuto seguire una dieta rigida?
«Devo dire di no. Dalla mia ho la fortuna di essere molto alta e questo mi ha sempre aiutato. Ingrasso e dimagrisco in modo omogeneo. Se mi guardo indietro, in alcuni momenti della mia vita sono stata più burrosa, in altri più tirata. Ho solo fatto un po' fatica a perdere i 15 chili presi in gravidanza: mi ricordo che soprattutto gli ultimi tre mesi sono letteralmente esplosa»

Come li ha persi?
«Non ho avuto molto tempo per pensare a me stessa: ero totalmente concentrata su mia figlia, tutte le attenzioni erano per lei. Questo è andato avanti per molto tempo. Ho cominciato a riprendere letteralmente la mia vita in mano un paio di anni fa: lo dico orgogliosamente perché Alyssa è sempre al primo posto nella mia vita».

Cosa ha aggiunto nella sua vita in questi due anni?
«Ho ricominciato a fare ginnastica con regolarità, ma non andando in palestra. Uso un'app comodissima con cui ogni giorno faccio 30-40 minuti di allenamento completo. All'inizio non pensavo potesse essere così efficace, la percepivo più come una sorta di videogioco. Invece mi sono ricreduta e ora considero questo tempo come il mio spazio privato in cui mi dedico soltanto a me stessa».

Parlava prima di sua figlia, Alyssa: che tipo di mamma è?
«Molto attenta, perché il mondo che stiamo vivendo è pieno di pericoli, ma le lascio comunque la sua libertà che deve però guadagnarsi. Ora ha 13 anni, è il periodo in cui sta entrando nell'adolescenza. Le do molta fiducia, le permetto di fare le sue esperienze come mia madre ha fatto con me, rimanendo però sempre presente e mettendola in guardia su quello che può succedere fuori di casa».

Come riesce a tenere sotto controllo lo stress?
«So gestire bene le cose che faccio perché amo moltissimo il mio lavoro e non lo vivo con ansia».

Sbirciando nei suoi social, ho visto che pratica la silvoterapia: come ha iniziato?
«Si tratta di una pratica che migliora il benessere della persona attraverso il contatto con gli alberi nel loro ambiente naturale. Abbracciare un albero trasmette energia, voglia di vivere e amare. È una cosa che ho scoperto recentemente tramite una mia amica che me ne ha parlato durante un weekend in cui abbiamo fatto una gita in campagna. All'inizio mi sembrava una cosa un po' strana, ma non è così e lo sa bene chi lo fa da tempo. Un albero è un essere vivente che trasmette la sua energia a partire dalle radici. Abbracciarlo significa abbracciare questa forza. Diciamo che in generale il contatto con la natura è qualcosa di rigenerante. Per tornare alla domanda precedente sullo stress, ecco, questo è un modo molto efficace per combatterlo».

Un mondo, una salute

La natura regala salute fisica e psicologica

La natura regala salute fisica e psicologica
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Cosa la rende felice nella vita?
«Mia figlia, la mia famiglia, il lavoro e amare. Qualsiasi forma d'amore è la più grande felicità che si possa provare ed è anche terapeutica perché fa bene all'anima».