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La melanzana, considerata di stagione da giugno a ottobre, è composta prevalentemente da acqua (il 92,7%) e da molte fibre. Di conseguenza, il contenuto energetico è molto basso: appena 20 calorie per cento grammi di parte edibile. Naturalmente, è opportuno sottolinearlo, se le melanzane vengono consumate fritte, come nella parmigiana tradizionale, il computo calorico aumenta notevolmente a causa della quota di grassi che viene assorbita.
Interessante il contenuto di potassio, che insieme alle fibre contribuisce a proteggere il sistema cardiovascolare: questo è possibile grazie alla modulazione della pressione che esercita il minerale, attenuando gli effetti del sodio, e grazie al controllo dell’assorbimento del colesterolo attuato da parte della fibra a livello dell’intestino.
Il consiglio in cucina è quello di non sbucciare mai la melanzana per evitare di perdere dei preziosi pigmenti che si accumulano nella buccia e conferiscono il classico colore viola. Tali composti sono le antocianine, molecole appartenenti alla famiglia dei flavonoidi in grado di svolgere ruoli protettivi per la salute. Diversi studi hanno mostrato come gli antociani possano agire sulla riduzione del rischio di sviluppare patologie cardiovascolari.
Valori nutrizionali
(per 100 g di parte edibile)
- Energia: 20 kcal
- Acqua: 92,7 g
- Proteine: 1,1 g
- Carboidrati disponibili: 2,6 g
- Zuccheri solubili: 2,6 g
- Fibra totale: 2,6 g
- Lipidi: 0,1 g
Molte fibre
Gran bella quantità di fibra alimentare contenuta nella melanzana: una porzione è in grado di soddisfare circa un quinto del quantitativo che dovrebbe essere assunto quotidianamente.
Vitamine B
La melanzana presenta un buon contenuto di vitamine del gruppo B: in particolare contiene la niacina, fondamentale per il processo di respirazione cellulare, e l’acido pantotenico, utile nel metabolismo dei nutrienti.
La cottura
Meglio prediligere per le melanzane cottura in padella, in acqua o alla griglia, e non la frittura (anche se nulla è vietato).
Origini indiane
La melanzana è il frutto della pianta Solanum melongena appartenente alla famiglia delle Solanacee. Originaria dell’India, si è diffusa in Europa solo a partire dal XV secolo grazie agli Arabi che la portarono prima in Spagna e poi in Italia. Da noi la produzione si concentra maggiormente in Puglia, Campania, Sicilia, Calabria e Lazio.
Fake news
Melanzane, pomodori e patate contengono dei composti, detti glicoalcaloidi (di cui il più noto è la solanina delle patate). Queste sostanze possono scatenare sintomi da tossicità acuta, ma come sempre è la dose che fa il veleno e quella a cui si è esposti attraverso il consumo di alimenti è ben lontana dal causare problemi per la salute. Via libera.