Conviene approfittare delle giornate estive per immergersi in un romanzo sotto l’ombrellone, perché è uno dei modi migliori per rilassarsi davvero. «Una lettura appassionante crea uno stacco rispetto alle preoccupazioni e ai pensieri ricorrenti e promuove il rilascio di dopamina, l’ormone del benessere», spiega Valentina Tobia, ricercatrice e professoressa associata in Psicologia dello sviluppo all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. «In aggiunta, riduce la secrezione di cortisolo, la molecola dello stress». Gli effetti sono anche fisici, perché un eccesso di cortisolo accresce lo stato infiammatorio dell’organismo. Uno studio arriva addirittura alla conclusione che le pagine sarebbero un viatico verso la longevità: condotto all’Università di Yale, negli Stati Uniti, ha rilevato che, fra le persone che leggono abitualmente libri, il tasso di mortalità è inferiore del 20% rispetto ai non lettori.
Naturalmente il dato va interpretato ed è possibile che chi legge possa anche avere stili di vita più sani.

Consigli per le letture estive

Si risolleva l’umore
Di certo, «più un testo è complesso e richiede capacità di approfondimento, più potenzia l’elasticità mentale, affinando in parallelo l’abilità linguistica e il ragionamento critico», dice Tobia. Nel corso di una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Neurology sono state testate per sei anni la memoria e le abilità cognitive di un campione di 300 anziani e, dopo il decesso di queste persone, avvenuto in media intorno agli 89 anni, si è notato che nel cervello dei lettori assidui era presente un minor numero di segni fisici - come placche o lesioni neurali - legati ad Alzheimer e demenza senile, mentre in vita il declino cognitivo si era ridotto, grazie alla lettura, di oltre il 30%. «Per il cervello è importante anche variare genere letterario», consiglia Giuseppe Alfredo Iannoccari, neuropsicologo, professore a contratto in Terapia occupazionale all’Università degli Studi di Milano e presidente dell’associazione Assomensana. «Un bel romanzo o un giallo attivano l’amigdala, l’area cerebrale dove vengono elaborate le emozioni e il pensiero creativo; un saggio o un testo storico agiscono invece sulla corteccia frontale e aiutano ad allenare la memoria e la capacità di problem solving».

Psicologia e neuroscienze

La neuroscienziata Michela Matteoli: «Sei strategie per mantenere giovane il cervello»

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Una meta-analisi che ha esaminato gli studi dedicati agli effetti della biblioterapia (un filone sempre più diffuso nella psicologia clinica che utilizza la lettura per favorire il benessere mentale) sulla depressione di lieve e media entità, realizzata nelle università di Torino e del Piemonte Orientale e pubblicata su Clinical Psychology Review, ha evidenziato come leggere contribuisca ad attenuare i sintomi depressivi nel lungo periodo, rappresentando una forma di trattamento a basso costo e accessibile a tutti che potrebbe ridurre la somministrazione di farmaci.

Si sviluppa l’empatia
«La lettura contribuisce a sviluppare l’empatia perché aiuta a entrare nei panni dei protagonisti delle storie narrate, a comprenderne i sentimenti e le difficoltà e a misurarsi con situazioni nuove, che difficilmente si potrebbero sperimentare nella vita reale», aggiunge Tobia. «I benefici sul piano emotivo sono amplificati quando si legge in compagnia: frequentare un reading club è un buon modo per socializzare perché è un’esperienza che stimola il confronto sui caratteri dei personaggi letterari e sulle dinamiche della trama, insegna a esplorare differenti punti di vista e, in aggiunta, migliora le capacità di parlare in pubblico, perché ognuno viene chiamato a esprimere le proprie opinioni davanti agli altri membri del gruppo». Concorda Iannoccari, che è anche autore di Declino cognitivo (FrancoAngeli), un manuale ricco di esercizi di stimolazione neuropsicologica: «La lettura in gruppo è consigliata a tutte le età, e in particolar modo agli anziani, perché crea stimoli, agevola le conoscenze e accresce la capacità di condividere esperienze ed emozioni, trasformandosi in un ottimo antidoto alla solitudine che, com’è noto, è uno dei primi acceleratori dei processi d’invecchiamento».
Leggere per pochi minuti ogni sera prima di coricarsi è un eccellente modo per rilassarsi e favorire il sonno. «È stato dimostrato che nelle persone over 65, che spesso hanno problemi d’insonnia, l’abitudine di sfogliare anche solo cinque pagine prima di andare a letto abbassa la frequenza cardiaca e allenta la tensione muscolare e, di conseguenza, agevola l’addormentamento», precisa il neuropsicologo. «Uno studio condotto all’Università del Sussex, nel Regno Unito, ha attestato che la lettura ridurrebbe lo stress nel 68% dei casi, risultando più efficace di una passeggiata dopo cena (42%), dell’abitudine a sorseggiare una tisana (54%) e dell’ascolto di buona musica (61%). In altre ricerche si è anche visto che leggere la sera permette di ricordare al risveglio circa l’80% delle informazioni acquisite, contro il 40% delle nozioni che s’incamerano quando si legge nelle ore diurne».

I vantaggi della carta
Quando si legge su volumi tradizionali oppure elettronici, da scaricare su tablet o e-reader, molti processi cognitivi sono comuni. «Il livello di attenzione e la capacità di comprensione richiesti al lettore risultano identici», conferma Tobia. Da uno studio condotto alla University of North Dakota, negli Stati Uniti, e pubblicato sul Journal of Research in Reading, risulta che, in linea generale, su carta si comprende e si memorizza più facilmente un testo di tipo espositivo-informativo, come un articolo di giornale, o specialistico, come un testo scolastico, mentre non si riscontrano grandi differenze per la narrativa.
Durante l’edizione 2024 di Bookcity a Milano, Pierluigi Brustenghi, neurologo e psicoterapeuta presso il centro polispecialistico Santa Lucia di Foligno (Perugia) e autore del saggio Intelligenti si diventa (Mondadori), ha sottolineato come la lettura su carta - al pari della scrittura a mano - siano attività “lente” essenziali per allenare la concentrazione soprattutto nei giovani e nei giovanissimi che, abusando degli strumenti tecnologici, stanno ormai diventando sempre più distratti e dipendenti dalla velocità.

Bambini e adolescenti

Leggere su carta: i vantaggi per il cervello dei ragazzi

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«Un volume cartaceo ha una consistenza, una peculiarità tattile, un profumo: sono elementi che affinano le capacità percettive, rendendo la lettura un’esperienza immersiva ancora più coinvolgente», puntualizza Tobia.
D’altro canto, anche l’e-book presenta dei vantaggi. «Chi soffre di disturbi visivi ha per esempio la possibilità di aumentare la luminosità delle pagine e di ingrandire o modificare i caratteri di testo anche con una sola mossa delle dita», continua la psicologa. «Poi, grazie all’accesso a un vocabolario e a un traduttore si riescono a fare ricerche in tempo reale su concetti e parole. La lettura su dispositivo elettronico, tuttavia, andrebbe evitata la sera, perché la luce blu degli schermi mantiene attiva e vigile la mente e il sonno può essere disturbato. Infine, il browsing, ovvero lo scorrimento veloce delle parole, e lo skipping, cioè il salto di intere parti del testo, possono favorire un certo nervosismo».

Provare gli audiolibri
Secondo le stime 2024 elaborate dall’Osservatorio dell’Associazione italiana editori, i libri nel nostro Paese interessano sempre meno. I lettori oggi rappresenterebbero il 73% della popolazione, ma chi dichiara di leggere lo fa solo qualche volta al mese o addirittura qualche volta all’anno, e il tempo medio settimanale dedicato alla lettura è sceso a 2 ore e 47 minuti (erano 3 ore e 16 minuti nel 2023 e 3 ore e 32 minuti nel 2022). «Soprattutto fra i più giovani, ma ormai anche fra gli adulti, lo smartphone è il principale responsabile dell’allontanamento dalla pagina scritta», dice Tobia. «Per ritrovare l’interesse per i libri, o convincere a leggere chi non lo ha mai fatto o lo fa poco, bastano 10-15 minuti al giorno, iniziando con testi brevi, possibilmente legati al background e agli interessi della persona. Anche l’audiolibro può essere d’aiuto per passare poco per volta dall’ascolto alla lettura».

Ad alta voce per i bambini
A leggere s’impara da piccoli. Anzi, da piccolissimi, ascoltando un genitore, un nonno o un educatore che leggono le prime storie. «La lettura condivisa ad alta voce è uno strumento fondamentale per sviluppare l’attenzione e il lessico e per creare un momento speciale di vicinanza, che rinsalda il legame affettivo fra adulti e bambini», dice la psicologa dell’Università Vita-Salute San Raffaele.
Per divulgarne i benefici nel 2009 è nata l’associazione LaAv - Letture ad alta voce ed esistono anche appositi programmi rivolti alla fascia d’età 0-6 anni. È il caso di “Nati per leggere”, un format messo a punto in collaborazione con l’Associazione culturale pediatri, l’Associazione italiana biblioteche e il Centro per la salute del bambino onlus, che organizza incontri finalizzati alla lettura in età precoce nelle biblioteche, nei consultori o in altri spazi aperti al pubblico. Per i bambini e i ragazzi, dal nido alla scuola superiore, è stata pensata “Leggere: Forte! Ad alta voce fa crescere l’intelligenza”, iniziativa della Regione Toscana finalizzata a introdurre la pratica continuativa della lettura per piacere ad alta voce nelle classi.