Quando è nato nel 1975, con la legge 405, il consultorio era concentrato sulla salute psicofisica femminile. «Il suo scopo principale era la promozione del benessere della donna con particolare attenzione all’aspetto della maternità, offrendo percorsi dedicati alle gravidanze non desiderate», racconta Patrizia Zanotti, responsabile del Servizio consultoriale dell’ospedale San Gerardo di Monza. «Oggi, dopo 50 anni, la sua funzione si è ampliata, e in particolare vengono erogate nuove prestazioni con l’intento di rispondere ai nuovi bisogni della famiglia e della società. È diventato un consultorio familiare inteso come servizio che ascolta e promuove interventi per il singolo, la coppia e tutto il nucleo familiare».
I consultori pubblici in Italia sono 1.871 (esistono poi strutture private accreditate), ma ne occorrerebbero 2.949 per garantire il livello standard richiesto dalla normativa: uno ogni 20mila abitanti. Le prestazioni sono offerte non solo alle donne, ma anche a papà, coppie, bambini, adolescenti, che trovano qui la possibilità di essere ascoltati e curati gratuitamente. Il ginecologo, l’ostetrica, lo psicologo e l’assistente sociale sono le figure professionali più rappresentate, ma nelle 921 realtà più ampie possono essere presenti anche pediatri e assistenti sanitarie.

Un mondo, una salute

Diritti e doveri dei medici di famiglia

Diritti e doveri dei medici di famiglia
Diritti e doveri dei medici di famiglia

I servizi non sono uguali ovunque, ma tutti i consultori familiari forniscono comunque le prestazioni di base. Nella maggior parte dei casi sono gratuite e solo in certe Regioni è richiesto il pagamento di un ticket.
Non serve l’impegnativa del medico di famiglia, l’accesso è libero anche per gli adolescenti: basta fissare un appuntamento specificando il tipo di richiesta. A seconda delle esigenze e delle problematiche da affrontare gli incontri saranno individuali o di gruppo.

Salute femminile
• Visite ambulatoriali. «Uno dei servizi principali è l’ambulatorio ginecologico, che assiste la donna con visite specialistiche e controlli durante tutta la vita, dall’adolescenza fino alla menopausa», dice Consuelo Cazzaniga, ostetrica e coordinatrice dei consultori familiari del San Gerardo. «Sono tante le ragazze che si rivolgono a noi per avere un supporto all’inizio della loro vita sessuale, chiedendo informazioni sulla prevenzione e sulla contraccezione». In base all’indagine pubblicata dall’Istituto superiore di sanità nel 2022, un consultorio su due dispone di un percorso assistenziale per il dolore pelvico cronico e l’endometriosi, facilitando la diagnosi precoce e l’indirizzo a cure specialistiche».
Screening. «In molti consultori, tra cui il nostro, è attivo lo screening del tumore del collo dell’utero rivolto alle donne dai 25 ai 64 anni», prosegue l’ostetrica. «Ha come obiettivo l’individuazione precoce delle donne a rischio di sviluppare il tumore della cervice uterina mediante la ricerca del Papilloma virus (Hpv)».
In menopausa. Sono almeno cinque milioni le donne che affrontano ogni anno le problematiche relative alla pre e alla post menopausa (dati dell’Istituto superiore di sanità) e i consultori familiari possono essere per loro un punto di riferimento.

Salute e medicina

Menopausa, quello che le donne non chiedono

Menopausa, quello che le donne non chiedono
Menopausa, quello che le donne non chiedono

Percorso nascita
Nei consultori le donne trovano assistenza durante la gravidanza e dopo il parto. Nei nove mesi di gestazione e durante l’allattamento hanno accesso a bilanci di salute con l’ostetrica o visite con la ginecologa. «Le mamme restano legate al consultorio anche dopo il parto», dice Cazzaniga, «continuando a partecipare alle attività proposte, come il gruppo di massaggio infantile, o gruppi di condivisione condotti da ostetrica e psicologa sui temi inerenti ai bisogni dei neonati fino ai 10-12 mesi di vita del bambino: spesso si tratta di neomamme sole o in difficoltà, che trovano nel nostro servizio il supporto per gestire un cambiamento di vita radicale, come quello della maternità».

Sostegno ai neogenitori
«Sono sempre più numerosi i neogenitori che si rivolgono a noi dopo la nascita di un figlio», racconta la psicologa Zanotti. «Cerchiamo di rispondere alla richiesta di aiuto di donne e coppie che fanno fatica a gestire la nuova dimensione della genitorialità. Vediamo sempre più spesso situazioni di solitudine e depressione, in cui è forte il bisogno di condividere la propria condizione con chi sta vivendo la stessa esperienza. Per questo organizziamo gruppi per i neogenitori, garantendo supporto psicologico e sociale».

Prima e dopo l’adozione
Un’équipe composta da psicologo e assistente sociale segue le coppie che hanno fatto domanda di adozione, e anche dopo l’arrivo del bambino o della bambina. «Abbiamo sempre più spesso a che fare con adozioni speciali, da parte di due mamme che sono ricorse alla fecondazione eterologa, per esempio, o di coppie al secondo matrimonio, dove un coniuge vuole adottare il figlio del compagno», commenta Zanotti.

Supporto psicologico
Nei consultori familiari vengono attivati percorsi psicoterapeutici individuali, di coppia o familiari. «Uno spazio particolare è dedicato agli adolescenti», aggiunge la psicoterapeuta, «che possono rivolgersi a noi liberamente, dai 14 ai 21 anni, per condividere le loro difficoltà. In questo contesto accogliamo volentieri anche genitori e insegnanti».

Mediazione familiare
Quello offerto dal consultorio è uno spazio di confronto e di incontro per gestire in modo sereno le relazioni durante o dopo una separazione, «per rendere questo momento meno traumatico sia per i figli sia per i genitori», dice Zanotti.

Contro la violenza di genere
In stretta collaborazione con gli altri soggetti presenti sul territorio – tribunale, forze dell’ordine, Comuni, ospedali, terzo settore, centri per la famiglia – il consultorio prende in carico le donne che hanno subito violenza di vario genere, offrendo percorsi psicologici individuali o di gruppo e sostegno sociale. È grazie a questa rete, non più limitata ai soli centri antiviolenza che si riesce ad aiutare di più le donne coinvolte, inducendole anche a sporgere denuncia.

Come accedere
• L’accesso è gratuito nella maggior parte delle Regioni. Solo in qualcuna si paga il ticket.
• Non occorre la ricetta del medico di medicina generale, ma servono un documento di riconoscimento e la tessera sanitaria per l’identificazione.
• Non è necessario essere residenti o cittadini italiani. Per le donne straniere con tessera sanitaria l’accesso è equiparato a quello dei cittadini; per chi non ce l’ha, si garantiscono le prestazioni essenziali, soprattutto in gravidanza.
• Si può prenotare una prestazione telefonicamente, di persona nella segreteria del consultorio, in alcuni casi via e-mail o modulo online.
• In genere c’è un servizio di orientamento iniziale: gli operatori spiegano come funzionano i percorsi.