Ho 58 anni e fino a qualche settimana fa non avevo mai avuto problemi di pressione. Da qualche tempo invece ho dei picchi di che mi hanno allarmato. Il mio medico di base mi ha suggerito di tenere sotto controllo la situazione, misurando la pressione più volte al giorno. Devo andare in farmacia o posso fidarmi dei valori rilevati a casa?
Mariolina T., Genova

La risposta di Giulio Stefanini, cardiologo dell’ospedale milanese Humanitas e docente di Humanitas University

Gentile signora Mariolina, in Italia oltre il 30% della popolazione adulta soffre di pressione alta, ma un quarto delle persone ipertese non sa di esserlo. Misurare la pressione in modo corretto è il punto di partenza per avere risultati attendibili e fare un buon monitoraggio. Lo strumento utilizzato dal medico è lo sfigmomanometro, ma esistono diversi dispositivi per la misurazione casalinga che sono più che validi. Il primo chiarimento che va fatto, però, è quello sui valori da considerare normali, per capire quando è il caso di allarmarsi e quando no.

I valori giusti di massima e minima
Con il termine “pressione” si intende l’intensità con cui il sangue scorre nei vasi. Poiché il cuore batte a intervalli regolari, si distingue una pressione massima o sistolica, che corrisponde al momento in cui il cuore pompa il sangue nelle arterie (si contrae), e una minima o diastolica che viene registrata tra un battito e l’altro (quando il cuore si rilassa).
Una pressione considerata normale si assesta tra i 100 e i 120 millimetri di mercurio (mmHg) di massima e i 75-80 di minima.

Gli apparecchi casalinghi: da braccio o da polso?
Gli apparecchi automatici per misurare la pressione sono di vari tipi. La Società italiana dell’ipertensione arteriosa (Siia) suggerisce quelli automatici o semiautomatici da braccio. Sono molto semplici da usare perché dotati di un bracciale che si gonfia automaticamente (basta schiacciare un pulsante) e si sgonfia da solo terminata la misurazione. Sul display appaiono i valori di pressione sistolica e diastolica.
Ci sono anche i misuratori da polso, forse più pratici ma meno precisi, o quantomeno più difficili da utilizzare in modo corretto. Infatti, bisogna stare molto attenti a come si posiziona il polso, che va mantenuto a livello del cuore durante l’operazione.

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Le raccomandazioni per non sbagliare
Ecco qualche accorgimento importante per eseguire una corretta misurazione della pressione a casa propria.
• Restare rilassati, senza parlare durante l’operazione, seduti comodamente, mai con le gambe incrociate o accavallate, in un ambiente tranquillo e a una temperatura confortevole.
• Non assumere bevande a base di caffeina nell’ora precedente e non fumare almeno da un quarto d’ora (fermo restando che non bisognerebbe fumare e basta).
• Il braccio (non importa se destro o sinistro) dev’essere appoggiato e il bracciale posizionato all’altezza del cuore.
• Le dimensioni del bracciale devono essere adatte alla larghezza del braccio della persona: le persone molto magre o con braccia molto grosse è meglio che si facciano consigliare dal farmacista al momento dell’acquisto.
• È bene misurare la pressione due volte, a distanza di un minuto l’una dall’altra. In caso di differenze notevoli tra i valori effettuare una terza misurazione e considerare valida l’ultima rilevazione.

Ci sono anche le app sullo smartwatch
L’ingresso sul mercato degli smartwatch rappresenta una possibilità in più per prestare attenzione al proprio stato di salute e la misurazione della pressione e della frequenza cardiaca è una delle funzioni più utilizzate.
Questi dispositivi digitali con il tempo potrebbero diventare veri e propri strumenti di controllo medico, consentendo agli specialisti di monitorare quotidianamente le condizioni di salute dei pazienti interessati da determinate condizioni cliniche o patologie: è il caso, per esempio, delle donne in gravidanza, di cui è possibile monitorare parametri vitali sia della madre sia del feto. Gli smartphone di ultima generazione rendono addirittura possibile effettuare un elettrocardiogramma e sono programmati per inviare un segnale d’emergenza alla struttura medica più vicina nei casi di aritmie.

La frequenza dei battiti è un altro indicatore
Quando parliamo di frequenza cardiaca, ci riferiamo al numero di pulsazioni (o battiti) effettuate ogni minuto dal cuore che, contraendosi, consente al sangue di andare in circolo nel nostro corpo. La frequenza cardiaca abituale di una persona in salute dovrebbe oscillare tra i 55-60 battiti e i 100 battiti al minuto: se il valore è superiore si verifica una situazione di tachicardia, mentre se è inferiore parliamo di bradicardia. Con il passare degli anni è possibile che si riscontri un progressivo aumento della frequenza cardiaca, ma non è un aspetto che deve destare preoccupazione, in quanto rientra nel range previsto.

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Misuratori automatici e app degli smartwatch rilevano la frequenza cardiaca, anche se lo strumento più preciso è un esame specifico, l’elettrocardiogramma. È anche possibile avvertire le pulsazioni del proprio cuore in autonomia, tramite il cosiddetto “polso carotideo”, ossia comprimendo lievemente un lato del collo con il pollice o con l’indice di una mano, oppure appoggiando le dita di una mano sul polso opposto effettuando una leggera pressione.