Ho letto le dichiarazioni di Trump a proposito di un farmaco a base di paracetamolo, che sarebbe pericoloso durante la gravidanza, farebbe venire l’autismo al bambino. Ma c’è veramente un rischio?
Isabella D., Trieste

Risponde la redazione di BenEssere

Gentile lettrice, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump il 22 settembre 2025 ha affermato che un farmaco di uso comune negli Stati Uniti a base di paracetamolo, il Tylenol, «può essere associato a un rischio molto elevato di autismo e quindi prenderlo in gravidanza non va bene».

Numerose società scientifiche e agenzie regolatorie di tutto il mondo, tra cui l’Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, hanno smentito questa affermazione, confermando le evidenze sulla sicurezza del paracetamolo per la gestante e per il feto. I prodotti a base di questa molecola (il più noto in Italia è la Tachipirina) sono ampiamente utilizzati per il trattamento della febbre e del dolore e, secondo la nota dell’Aifa, possono essere impiegati durante la gravidanza quando sia necessario. «I dati disponibili non evidenziano associazioni con un aumento del rischio di autismo né con malformazioni del feto o del neonato», continua la nota.

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L'Aifa cita in proposito una revisione di studi scientifici condotta nel 2019 dal Comitato di valutazione dei rischi per la farmacovigilanza dell'Ema (l’ente regolatorio dei farmaci dell’Unione europea).
Il paracetamolo è, a tutt’oggi, l’unico farmaco da banco approvato per il trattamento del dolore e della febbre della gestante. E ricordiamo che la febbre alta e prolungata può essere pericolosa in gravidanza, perché può avere effetti sia sulla madre sia sul feto. Naturalmente è un farmaco e l’Aifa raccomanda di utilizzarlo «alla dose efficace più bassa, per il periodo di tempo più breve possibile e con la frequenza minima compatibile con il trattamento».