«Ho 49 anni e sono molto miope, porto gli occhiali da quando ero bambina. Mi mancano quasi sette gradi in un occhio e otto nell’altro. All’ultima visita l’oculista mi ha detto che dovrei farmi controllare ogni anno perché le persone con il mio difetto visivo corrono il rischio di distacco della retina. È così?»
Albertina C.

La risposta di Michele Reibaldi, direttore della Clinica oculistica della Città della salute e della scienza di Torino

Gentile signora Albertina, il suo oculista ha ragione. La miopia elevata, superiore alle sei diottrie, si accompagna al rischio di incorrere nel distacco di retina, tra le cause più frequenti di perdita della vista. Perciò è opportuno in casi come il suo sottoporsi ogni anno a una visita di controllo, per valutare lo stato di salute della retina attraverso un esame del fondo oculare. Il consiglio vale fin da giovanissimi: il distacco di retina non è appannaggio esclusivo degli adulti, anche se si verifica soprattutto tra i 45 e i 60 anni, visto che il 6% circa degli eventi riguarda i bambini con meno di 12 anni.

Aumento dei casi
Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, la miopia interessa 2,6 miliardi di persone nel mondo e continuerà a diffondersi raggiungendo i 3,36 miliardi di individui nel 2030. Una sorta di epidemia dilagante, che fa il paio con altri problemi. Per fornire un dato, nei Paesi Bassi il numero dei distacchi di retina è cresciuto del 44% dal 2009 al 2016 (dati raccolti in Olanda e pubblicati nel 2021 su Jama Ophthalmology).

Le cause del problema
Perché per i miopi i rischi sono maggiori? Il loro occhio è più lungo rispetto alla norma. Questo allungamento determina un progressivo assottigliamento della retina, la delicata membrana che riveste la parete interna dell’occhio e che ha il compito di ricevere i segnali luminosi per poi convertirli in stimoli nervosi e inviarli al cervello attraverso il nervo ottico.
La miopia influenza anche l’umor vitreo: il gel trasparente, che occupa la maggior parte del bulbo oculare, tende a modificare la sua struttura nel corso degli anni, diventando più liquido, fino a collassare e “scollarsi” dalla retina alla quale aderisce.

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Laser per la miopia: a chi è adatto e chi deve evitarlo

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A quel punto, il tessuto retinico si solleva da quello sottostante, detto coroide, che fornisce nutrimento alle cellule retiniche e queste, in breve tempo, iniziano a morire. Il paziente vede così comparire una zona nera, che oscura una porzione dello sguardo.

L’intervento tempestivo
Di solito, questo effetto parte dalle zone più laterali del campo visivo, ma nell’arco di poco tempo può allargarsi fino a determinare una perdita totale della visione. È possibile intervenire chirurgicamente, con tempestività: quando il distacco arriva a coinvolgere la parte centrale della retina, la regione maculare, il recupero visivo è ridotto o addirittura nullo, soprattutto se trascorrono più di 48 ore dall’evento.

Lampi di luce e mosche volanti
La buona notizia è che raramente il distacco di retina compare senza dare prima dei segnali, mai da sottovalutare, come fotopsie e miodesopsie. Le prime consistono nella visione di flash e lampi di luce, simili a fulmini, che si manifestano all’improvviso in assenza di un reale stimolo luminoso, soprattutto nella porzione periferica del campo visivo, a occhi sia aperti sia chiusi.
Le miodesopsie, invece, sono le classiche “mosche volanti”, che si presentano come piccoli punti, filamenti o macchie mobili nel campo visivo. Nella maggior parte dei casi si tratta di un fenomeno fisiologico, dovuto al naturale invecchiamento del vitreo. Se però si osserva un rapido peggioramento con un aumento delle macchie, specie se associato a fotopsie, è obbligatorio eseguire un controllo oculistico immediato, recandosi al pronto soccorso o nello studio di un oftalmologo.

E chi ha corretto col laser?
Una nota per chi ha fatto la chirurgia refrattiva, correggendo la miopia: attenzione, l’intervento consente di evitare di dover indossare occhiali o lenti a contatto, ma non diminuisce il rischio di distacco della retina. Anche per gli “ex miopi” controlli regolari e massima attenzione a eventuali sintomi.

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