I cachi devono il loro splendido arancio al betacarotene. Questa molecola, un carotenoide, è il precursore principale della vitamina A: vuol dire che il nostro corpo è in grado di trasformarla nella vitamina che svolge un ruolo protettivo per la vista, le ossa, la pelle e il sistema immunitario.
Tra le vitamine dei cachi, spicca anche la vitamina C, che si aggiunge alla A nel ruolo di garanzia del funzionamento corretto delle difese.
Conosciuto anche come diospiro o loto, “cachi” è sicuramente la denominazione più nota mentre Diospyros kaki è come viene chiamato dai botanici.

Ricette salutari

Focaccine di castagne con crema di cachi

Focaccine di castagne con crema di cachi
Focaccine di castagne con crema di cachi

La pianta è originaria della Cina anche se l’esplosione della sua diffusione è stata, fino al secolo scorso, in Giappone, per poi riconsegnare il primato. In Italia il primo albero fu piantato a Firenze intorno al 1871 e oggi la coltivazione è prevalentemente diffusa in Emilia-Romagna e Campania. La raccolta avviene nei mesi di settembre, ottobre e novembre.

Valori nutrizionali
(per 100 grammi di parte edibile)
Il cachi ha una quota di carboidrati semplici più abbondante di mele o pere. Uno grande, da 200 grammi, fornisce 140 calorie, quasi quanto un pacchetto di cracker.
•  Energia: 70 kcal
•  Acqua: 82 g
•  Zuccheri solubili: 16 g
•  Carboidrati disponibili: 16 g
•  Fibra totale: 2,5 g
•  Proteine: 0,6 g
•  Lipidi: 0,3 g

I composti allo studio
Tra i principali fitocomposti che impreziosiscono il frutto spiccano la fisetina e le catechine, due composti fenolici al vaglio dei ricercatori: entrambi sembrano svolgere, in studi di laboratorio, azioni protettive per il sistema cardiocircolatorio e nei confronti di alcuni tumori.

In caso di diabete
Ai diabetici non sono preclusi i cachi, semmai il consiglio è di servirsi una porzione più piccola rispetto allo standard, consumandola a fine pasto.

Diete e perdita di peso

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Infusi di foglie
Il cachi è stato sempre impiegato nella medicina cinese. Stando a una recente revisione, non è solo il frutto ad avere effetti positivi. Le foglie in infusione sembrano avere effetti positivi nella prevenzione e nel trattamento di aterosclerosi cerebrale, diabete e ipertensione.

La dolcezza
Il cachi è composto da più dell’80% di acqua e nella restante parte ci sono principalmente zuccheri semplici. L’inconfondibile dolcezza non dovrebbe scoraggiarne il consumo, poiché insieme alla componente zuccherina il frutto apporta fibra, che frena l’assorbimento di glucosio. Questo si traduce in un rilascio più lento di insulina, ormone deputato a far entrare il glucosio nelle cellule, limitando così i picchi insulinemici. Ovviamente serve moderazione: una porzione è di 150 grammi.