Non serve l’abbonamento in palestra né un’attrezzatura sofisticata. Per migliorare la salute, fisica e mentale, basta infilarsi un paio di scarpe comode e iniziare a camminare. Quel gesto semplice e antico, che impariamo da bambini e che spesso sottovalutiamo da adulti, si rivela una delle armi più efficaci per il benessere.
La scienza lo conferma: camminare è una forma di prevenzione, di cura e persino di felicità.
Negli ultimi anni, molti italiani hanno riscoperto il piacere di una passeggiata. Sentieri collinari, strade silenziose tra le case di pietra, lungomari all’alba: è tornata la voglia di muoversi a ritmo umano. Una lentezza attiva che non è pigrizia, ma consapevolezza. Perché ogni passo è un investimento sul futuro.

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Camminata in estate: come ottenere i massimi benefici

Camminata in estate: come ottenere i massimi benefici
Camminata in estate: come ottenere i massimi benefici

Ecco otto benefici delle camminate a passo svelto secondo le ricerche scientifiche.

Silenziare i geni che favoriscono l’obesità
Che l’attività fisica faccia bene lo sappiamo. Ma che possa addirittura “dialogare” con i geni è qualcosa che non smette di sorprendere. Un team di Harvard ha analizzato i dati genetici di oltre 12mila persone e ha scoperto che un’ora al giorno di camminata veloce riduce fino al 50% l’influenza dei geni che predispongono all’obesità. Camminare, in pratica, spegnerebbe gli interruttori che stimolano l’accumulo di peso. Un messaggio potente: non siamo schiavi del nostro patrimonio genetico.

Resistere alla voglia di dolce
Chi si muove regolarmente ha anche meno probabilità di cedere alle tentazioni del cosiddetto comfort food. Due studi dell’Università di Exeter hanno dimostrato che appena 15 minuti di cammino riducono significativamente il desiderio di zuccheri, soprattutto in condizioni di stress. Non si tratta solo di volontà, ma di una risposta neurochimica: il movimento stimola circuiti cerebrali che attenuano l’impulso a cercare gratificazioni immediate nel cibo.

Consumare calorie
Camminare fa dimagrire? Sì, se accompagnato da un’alimentazione equilibrata. Un’ora a passo moderato consuma circa 255 calorie. Se si aumenta l’andatura, si possono superare le 380 calorie, quanto una porzione generosa di pasta. È un’attività sostenibile, che non affatica le articolazioni e può essere inserita nella routine quotidiana senza difficoltà: bastano piccoli accorgimenti, come preferire le scale all’ascensore o scendere una fermata prima dell’autobus.

Dare sollievo alle articolazioni
I benefici non si fermano alla bilancia. Le passeggiate regolari lubrificano le articolazioni, rafforzano i muscoli che le sostengono e riducono l’infiammazione. È quanto emerge da numerosi studi sull’artrite, che evidenziano come camminare protegga in particolare anche e ginocchia, le aree più colpite dall’osteoartrosi. Anche chi già soffre di dolori articolari può trarne beneficio, naturalmente con un programma adattato alle proprie condizioni fisiche.

Potenziare il sistema immunitario
Camminare ci rende meno vulnerabili. In una ricerca condotta su oltre mille persone, chi camminava almeno 20 minuti al giorno per cinque giorni alla settimana si ammalava meno: -43% di giornate a letto rispetto a chi era sedentario. E in caso di influenza o raffreddore, i sintomi erano più lievi e la guarigione più rapida. Il movimento regolare sembra quindi potenziare la risposta del sistema immunitario agli attacchi esterni.

Ridurre il rischio di tumore
L’attività fisica è da tempo considerata un fattore protettivo contro diversi tumori, ma uno studio dell’American Cancer Society ha voluto quantificare l’effetto specifico della camminata sul cancro al seno. Analizzando i dati di oltre 73mila donne in menopausa, i ricercatori hanno rilevato una riduzione del rischio del 14% tra coloro che camminavano almeno sette ore a settimana. Anche senza altre forme di sport.

Prevenire malattie croniche
La camminata veloce è classificata come esercizio aerobico moderato, quello in cui il corpo utilizza l’ossigeno per produrre energia. L’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda 150 minuti a settimana per ridurre il rischio di malattie croniche come il diabete di tipo 2 e l’Alzheimer. Quando lo sforzo si prolunga per più di dieci minuti consecutivi, il metabolismo inizia a bruciare i grassi accumulati, migliorando l’efficienza cardiovascolare e favorendo la neuroplasticità.

Migliorare l’umore
Oltre al corpo, anche la mente beneficia del movimento. Dopo dieci minuti di camminata, iniziano a circolare endorfine, neurotrasmettitori legati al piacere e al buonumore. Gli studi mostrano che l’attività fisica regolare può ridurre i sintomi della depressione lieve e moderata, aumentare l’autostima e aiutare a gestire l’ansia. Non a caso filosofi come Kierkegaard e Nietzsche consideravano il cammino una forma di meditazione in movimento: “Soltanto i pensieri nati camminando hanno valore”, scriveva Nietzsche.