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Ho 45 anni e da tempo soffro di cistite: i sintomi sono davvero fastidiosi, ho forte bruciore e urino spesso. Anche se passa con le cure, il disturbo dopo qualche mese si ripresenta. Il mio medico mi ha consigliato integratori a base di mirtillo rosso, ma vorrei sapere da uno dei vostri esperti se sono davvero efficaci.
Giovanna B., Bergamo
La risposta di Francesco Greco, responsabile dell’unità operativa di Urologia del Policlinico San Pietro di Ponte San Pietro (Bergamo)
Cara Giovanna, comprendo il suo disagio. La cistite è un disturbo molto fastidioso, che colpisce soprattutto le donne. Si può trattare di una patologia della vescica su base infettiva o anche solo su base infiammatoria. Purtroppo spesso tende a ripresentarsi nel tempo (almeno nel 20% dei casi), come capita a lei, ed è per questo che la prevenzione è la cura migliore e il consiglio del suo medico è appropriato.
Gli studi sul frutto
Il mirtillo rosso è un ottimo alleato in caso di cistite: è un piccolo arbusto di origine nordamericana, molto simile al classico mirtillo, che produce dei frutti rossi aciduli e aspri. Gli indiani d’America lo usavano come rimedio per le ferite cutanee e per prevenire e trattare le infezioni urinarie e lo scorbuto (una malattia derivante dalla carenza di vitamina C). Le sue bacche infatti contengono una serie di elementi preziosi, tra cui flavonoidi e antocianosidi, che hanno proprietà antibatteriche. Queste sostanze renderebbero antiadesiva la superficie delle mucose, impedendo in questo modo ai batteri di aderire alle vie urinarie. Mi riferisco principalmente all’Escherichia coli, che è il responsabile della cistite nell’85% dei casi. Alcuni studi comparativi hanno mostrato che l’impiego quotidiano di mirtillo rosso diminuisce il numero di recidive di cistite acuta nelle donne. Il frutto può essere consumato fresco o bevuto in succo, oppure sotto forma di compresse negli integratori: l’importante è prenderlo sempre su indicazione del medico, perché può interferire con un farmaco anticoagulante (warfarin).
Altri rimedi naturali
Altri rimedi naturali preventivi in caso di cistite ricorrente sono il D-mannosio, zucchero naturale che ostacola la proliferazione batterica, malva, betulla e uva ursina, dall’azione antinfiammatoria e lenitiva.
In menopausa
Se si escludono malformazioni della vescica, le cistiti ricorrenti sono legate a scorrette abitudini comportamentali e alimentari. Con l’arrivo della menopausa il disturbo si può presentare con più frequenza, a causa del calo degli estrogeni che rende la zona genitale più fragile ed esposta a infiammazioni e infezioni.
In generale sono validi alcuni consigli per evitare che il problema si ripresenti.
• Bere almeno 1,5-2 litri di liquidi al giorno (acqua, tisane, camomilla). Se si beve tanto, le urine saranno più diluite, diventando di colore molto chiaro, quasi trasparente.
• Favorire il consumo di fibre per regolarizzare l’evacuazione.
• Osservare un’igiene corretta che eviti detergenti intimi troppo aggressivi che possano alterare le difese naturali, modificando il pH vaginale. Preferire il sapone neutro, sciacquando con tanta acqua e utilizzare assorbenti al 100% in cotone.
• Evitare i jeans troppo stretti o indumenti intimi in materiale sintetico, preferendo biancheria in cotone.
• Migliorare il benessere intestinale attraverso una corretta alimentazione e cicli mensili di probiotici.
• Non abusare o fare un uso scorretto di antibiotici (ciò favorisce l’antibiotico-resistenza).
• Mantenere una sana e sicura attività sessuale (si consiglia di urinare prima e dopo un rapporto sessuale e di far osservare anche al partner le corrette norme igieniche).
L’origine batterica
Quasi sempre la cistite è batterica e colpisce di più la popolazione femminile (in un rapporto di 4 a 1 rispetto a quella maschile): l’uretra della donna infatti è più corta rispetto all’uomo (circa 3 centimetri) e i germi raggiungono più rapidamente la vescica. La cistite batterica può essere collegata principalmente a processi infiammatori e/o patologici a carico del colon discendente, sigma e retto. In presenza di una cistite con carica batterica alta (superiore a 1.000.000 all’urinocoltura) e disturbi urinari severi, sarà necessario iniziare una terapia antibiotica sulla base dei risultati emersi dall’antibiogramma (esame mirato a individuare il farmaco in grado di debellare il batterio responsabile dell’infezione).
Acuta o cronica
La cistite acuta è più facile da riconoscere perché è caratterizzata da alcuni sintomi quando si urina, quali:
• bruciore durante la minzione;
• frequenza minzionale aumentata associata ad urgenza e/o sensazione di mancato svuotamento;
• difficoltà nella minzione;
• dolore sovrapubico.
Nei casi più seri può anche comparire del sangue nelle urine (ematuria), raramente si verificano episodi di febbre. In presenza di ematuria persistente e con urinocoltura negativa, si consiglia una cistoscopia con eventuale biopsia al fine di escludere una cistite interstiziale.