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Foto di Annalisa Fiori (make up/hair Isabella Avenali; stylist Andrea D’Alessio; si ringrazia per l'ospitalità il Villa Agrippina Gran Melià di Roma)
Martina Stella non è cambiata molto dal suo debutto, a soli 16 anni, nel film iconico di Gabriele Muccino L’ultimo bacio. Era il 2001 e quel ruolo la consacrò nell’Olimpo delle giovani promesse del cinema. Oggi non si accontenta più del grande schermo ed è pronta ad andare in scena, in autunno, nel musical Cantando sotto la pioggia. Ad aiutarla nella forma fisica e nella performance teatrale è la meditazione.
Martina Stella, perché fa meditazione?
«È una pratica che seguo da qualche anno e che consiglio di fare a tutti, perché ha moltissimi benefici. Mi aiuta molto nella gestione dell’ansia, aumenta la mia concentrazione e devo dire che migliora anche l’umore».
Che tipo di meditazione fa?
«Vari tipi, sia quella di consapevolezza (mindfulness) dove si osservano pensieri, emozioni e sensazioni del momento presente, sia quella di concentrazione (focalizzata) dove si concentra l’attenzione su un solo oggetto. Di tanto in tanto faccio anche la meditazione guidata, dove una voce guida l’esperienza».
Ha un’insegnante?
«Sono un’autodidatta, ma nel tempo ho seguito anche diversi corsi, soprattutto online. Mi piace esplorare approcci diversi, ho letto molti libri».
Quando la pratica?
«Soprattutto al mattino, appena sveglia, per partire con la mente più centrata e serena. Oppure nei momenti liberi che riesco a ritagliarmi durante la giornata. Anche solo 10 o 15 minuti possono fare una grande differenza: mi aiutano a ritrovare centratura, a respirare meglio e ad affrontare gli impegni con più lucidità e calma. La meditazione è diventata una piccola abitudine quotidiana».
E dove?
«Ovunque, purché riesca a ritagliarmi uno spazio tranquillo. Non serve molto: basta un angolo comodo, una buona luce naturale e un’atmosfera serena. L’importante è riuscire a staccare e creare quel piccolo momento per sé».
Quali benefici ne ha tratto?
«Credo che rientrare in contatto con se stessi e con il proprio respiro sia una fonte di energia straordinaria. È un modo per ricaricarmi, affrontare meglio la giornata e stimolare la concentrazione, anche nel mio lavoro, quando devo prepararmi per uno spettacolo o salire sul palco. In questo senso mi aiuta anche il pilates».
Quante volte fa pilates?
«Due-tre volte alla settimana e, quando ci riesco, anche nei momenti liberi. Ho iniziato quest’anno e mi sono innamorata del pilates».
Da dov’è nata questa scelta?
«Ho sempre frequentato la palestra, facendo lezioni di aerobica e anche pesi, però, arrivata ai 40 anni, volevo provare qualcosa di diverso e ho optato per questa disciplina che combina respirazione, controllo e concentrazione. Migliora la postura, la forza muscolare profonda, l’equilibrio e anche la consapevolezza del proprio corpo».
Lei ha avuto questi benefici?
«Sì, soprattutto nel mio lavoro. Faccio moltissimo teatro. Nel musical Cantando sotto la pioggia, ispirato al celebre film, canto e ballo, quindi molto impegnativo. Il pilates mi sta aiutando molto, regalandomi una sorta di autodisciplina nell’affrontarlo. Mi sento più carica e forte. È una questione di respiro, che è strettamente collegato al controllo del corpo e alla concentrazione, oltre a evitare tensioni e rigidità. Inoltre, ossigena i muscoli favorendo il recupero e la resistenza».


Interprete poliedrica, Martina Stella sarà in tour in autunno con il musical Cantando sotto la pioggia, ispirato al celebre film del 1952 con Gene Kelly, nel ruolo di Lina Lamont. Foto di Annalisa Fiori (make up/hair Isabella Avenali; stylist Andrea D’Alessio; si ringrazia per l'ospitalità il Villa Agrippina Gran Melià di Roma).
Immaginava che avrebbe avuto tanti vantaggi?
«Sinceramente no. Non pensavo inizialmente che potesse fare tutto questo, ma sbagliavo: il pilates mi ha aperto un mondo».
Lo pratica in palestra o a casa?
«Per una questione di comodità ho un’insegnante che mi segue in un piccolo studio dove faccio lezioni singole o al massimo con un’altra ragazza. Quando sono in tournée però mi alleno anche da sola, ripetendo gli esercizi imparati durante le lezioni».
Ed è costante?
«Molto, a prescindere dal pilates, mi alleno costantemente da quando ho 25 anni. Penso che il corpo abbia una memoria fantastica se ci si esercita con cadenze fisse. Mi sono fermata solo per le due gravidanze, ma proprio grazie all’allenamento pregresso sono tornata in forma velocemente; come se non fosse passato un giorno».
Lei è una donna molto attiva, per esempio gira sempre a piedi.
«È vero. Ho scelto di non prendere l›auto in città, anche per un tema di sostenibilità ambientale. Questo mi permette di fare lunghe passeggiate».
Da bambina praticava sport?
«Da piccola ero un po’ un’antisportiva. Ne ho provati tanti, dalla pallavolo al tennis e anche il nuoto, ma non ero molto portata. In atletica arrivavo sempre ultima, così mi demoralizzavo e lasciavo. L’unica attività costante è stata la danza classica. Avendo una mamma ballerina, mi ha messo alla sbarra che avevo 5 anni e ho continuato fino agli 11. Ora però, per fortuna, sono diventata molto tenace e diligente».
Diligente anche con l’alimentazione?
«Sono molto attenta sia alla mia che a quella dei miei figli. Non sono una mamma severa, ma le rigidità più importanti sono proprio sul cibo, perché mentre mia figlia Ginevra, che ha 12 anni, mi ha sempre seguito mangiando cose sane, mio figlio Leonardo di 3 è goloso e con lui faccio un po’ di fatica».
Non certo per i piccoli, ma lei segue o ha seguito diete?
«Ne ho fatta solo una di tre settimane dopo la mia seconda gravidanza, seguendo alla lettera i consigli della nutrizionista. Per il resto non mi faccio mancare niente evitando di comprare alimenti ultra-processati: merendine, bibite gassate o gelati industriali. Per me il cibo è una gioia ma ne faccio anche un discorso di praticità, cercando di mangiare le stesse cose che mangiano i miei figli, anche perché cucinare a parte sarebbe molto complicato. Metto però molta cura nella scelta e nella qualità degli alimenti, controllo sempre la provenienza e prediligo prodotti biologici, possibilmente integrali e il più possibile a chilometro zero».
La sua colazione tipo?
«Lo ammetto, non faccio una grandissima colazione, perché mi sveglio molto presto e non ho tanta fame. Cerco subito di idratarmi con un tè o una tisana e poi prendo un caffè, che cerco di limitare perché in passato ne ho un po’ abusato. Poi uno yogurt magro e un frutto.»
A pranzo e a cena invece?
«A me piace la pasta, possibilmente con le verdure o semplicemente al pomodoro. Purtroppo, non riesco sempre a mangiarla integrale, perché ai miei figli non piace. Anche a cena… Spesso preparo la pasta per il più piccolo e, alla fine, quella che avanza la mangiamo anche io e mia figlia».
È onnivora?
«No, sono pescetariana, nel senso che non mangio carne, ma la cucino per i bambini. Mangio il pesce. A volte consumo anche latticini, come formaggio e mozzarella, ma con moderazione. Adoro i legumi come ceci o fagioli».
Fa prevenzione?
«Moltissima. È un argomento che mi sta molto a cuore, anche perché, lo ammetto, sono un po’ fifona. Non sono ipocondriaca, ma ogni volta che devo fare un controllo ho sempre un po’ di timore. Proprio per questo motivo sono molto scrupolosa e li faccio regolarmente ogni anno. Avendo una familiarità con alcune problematiche, sono sempre stata molto attenta, fin da giovane. Per esempio, ogni anno faccio la mappatura dei nei dalla mia dermatologa».
Parlando di bellezza: come cura il corpo e il viso?
«Mi è capitato di provare anche alcuni massaggi. Prediligo quelli olistici, non estetici. Per esempio, ci sono dei massaggi focalizzati proprio sul rilassamento e il defaticamento profondo che sono veramente un grande nutrimento per il corpo e soprattutto per la mente. Ho una mia massaggiatrice di fiducia e vado sempre da lei. Poi, grazie al lavoro che faccio, ho avuto la possibilità di confrontarmi con tanti esperti del settore e di provare moltissimi prodotti, anche per il viso, anche se bisogna utilizzare sempre quelli adatti alla propria pelle. Io uso solo quelli che mi consiglia la mia dermatologa».


Martina Stella, nata a Impruneta, in provincia di Firenze, ha due figli: Ginevra, del 2012, e Leonardo, del 2021. Foto di Annalisa Fiori (make up/hair Isabella Avenali; stylist Andrea D’Alessio; si ringrazia per l'ospitalità il Villa Agrippina Gran Melià di Roma).
Per il make up invece?
«Anche per la cosmesi, quando non utilizzo il trucco scenico, scelgo prodotti specifici. Do molta importanza alla fase della pulizia. Quando non lavoro, cerco di truccarmi il meno possibile per far respirare la pelle e, in ogni caso, mi strucco sempre con grande cura. Una volta alla settimana faccio uno scrub e, saltuariamente, anche un peeling: si tratta di un trattamento, sia estetico che dermatologico, che aiuta a rinnovare la pelle eliminando le cellule morte dallo strato più superficiale dell’epidermide. Dopo la detersione applico sempre creme idratanti – specifiche per il giorno e per la notte – insieme al contorno occhi e a un siero. Non dimentico mai la protezione solare, perché ho la pelle molto chiara e delicata. Ho una particolare attenzione per il viso: soprattutto d’estate indosso anche dei cappellini per proteggerlo ulteriormente».
I capelli?
«Sono molto fini… A volte uso degli “aiutini”, come le extension, perché non è che sia sempre perfetta come appaio nei video. Cerco comunque di usare prodotti il più possibile naturali e non aggressivi. Ho iniziato a lavorare a 15 anni e, da allora, ho cambiato colore di capelli molte volte. Proprio per questo motivo faccio spesso trattamenti dal parrucchiere e, quando posso, evito il phon e la piastra, preferendo lasciarli asciugare all’aria».
Cura più il corpo o la mente?
«Entrambi. Il nostro benessere fisico è strettamente legato a quello mentale. Con la meditazione cerco di osservare sempre il mio pensiero più profondo. Stare bene, essere felici e in salute è una nostra responsabilità».