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«Mi sento fortunata. Nonostante i momenti di sconforto e le difficoltà, sono riuscita a fare quello che sognavo». A dirlo è Emma D’Aquino, volto familiare e amato del Tg1 ormai dal 2012.
Si narra che fin da piccola (la fonte è il fratello) al posto di imitare gli stacchetti della Carrà lei, con tanto di microfono in mano, fingeva di stare davanti a una telecamera per leggere le notizie, girando i fogli, proprio come vedeva fare in televisione. Con grande professionalità e un piglio che non l’avrebbe mai abbandonata, la piccola Emma imitava perfettamente i conduttori del telegiornale.
Il giornalismo (televisivo) è stata davvero una passione della prima ora?
«È vero. Mio fratello me lo ha ricordato - ride -, diventare giornalista è sempre stato il mio sogno».
Lei viene da Catania, laurea in Scienze Politiche, mamma insegnante, papà che lavorava all’università: cosa pensavano della sua scelta?
«All’inizio erano scettici, lo confesso. Anche perché i primi anni da inviata non sapevano mai dove fossi. Mi vedevano in televisione, correre da una parte all’altra. Capelli al vento, vestita più comoda che elegante… Spettinata e poco elegante, sottolineava soprattutto mio padre. E in parte lo capisco, è sempre un pensiero che mi fa sorridere e in qualche modo mi commuove».
Dal 1997 inviata per quattro anni con David Sassoli per Cronaca in diretta.
«È stato un percorso lunghissimo. Un privilegio, ho imparato tanto, poi mi ha chiamato Bruno Vespa, altri tre anni a correre».
Correva solo per lavoro?
«Esatto. Non ho il sacro fuoco dello sport che mi scorre tra le vene e non sono certo un animale da palestra. Se proprio devo correre, preferisco correre verso il divano con un buon libro».
Allora la sua forma fisica è merito solo dei geni buoni?
«Ho vissuto di rendita fino a poco tempo fa. Mai fatto una dieta in vita mia. Poi i primi acciacchi, mal di schiena, una brutta sciatalgia con un dolore forte, come una ferita aperta, così ho cominciato a fare regolarmente fisioterapia, yoga, pilates».
Hanno funzionato?
«Diciamo che sta funzionando di più l’ozonoterapia insieme al gyrotonic, un metodo di allenamento incentrato sul miglioramento della colonna vertebrale. Attiva la muscolatura profonda, decomprime le articolazioni e corregge la postura».
Ha superato la noia della palestra?
«È solo merito del maestro molto divertente. È un ex ballerino e quindi lui per primo, che ha sofferto di queste patologie, sa darti una mano reale. Vorrei tornare a ballare senza dolore, mi piace molto. Anche stare sul divano senza dolore mi piace…».


Emma D’Aquino è conduttrice del Tg1 e lavora anche per gli Speciali. Sempre su Rai 1, è stata concorrente in coppia con Alberto Matano (con cui divideva la stanza al Tg1) del quiz Gli italiani hanno sempre ragione condotto da Fabrizio Frizzi, ospite nel 2018 e co-conduttrice nel 2020 del Festival di Sanremo, conduttrice di Vittime collaterali e Sabato in diretta.
Dai social vediamo che il suo divano è occupato anche da una gatta.
«Si chiama Luna, è il mio personale stabilizzatore dell’umore. Il migliore dei tranquillanti. È un bell’impegno. Nel senso che è bello avere questo impegno. Infatti, ogni volta che parto ho un’organizzazione perfetta. Invece quando vado a Catania per qualche giorno la porto sempre con me. Ormai è siciliana d’adozione».
Torniamo ai social. Un flusso di notizie continuo. Com’è cambiata l’informazione?
«Una gran fetta di pubblico si informa così. Ecco perché credo che la mediazione giornalistica sia fondamentale. Dopo tanta velocità è sempre importante fermarsi e approfondire».
David Sassoli, giornalista e poi presidente del Parlamento europeo fino al giorno della sua morte, nel 2022, esortava i giovani a occuparsi delle questioni europee, a conoscerne i meccanismi. «Il futuro è vostro e dovete saper maneggiare gli strumenti per cambiare le cose», li esortava. Lei è spesso nelle scuole. Cosa racconta ai giovani?
«Questo non è un tempo facile. Soprattutto per i ragazzi. Sono sfiduciati, ma io li incoraggio sempre ad andare avanti a seguire le proprie passioni e porto sempre il mio esempio. Un percorso reale».
Lei lavora per gli Speciali del Tg1. Le danno della secchiona…
«Lo sono. Ci metto tanto impegno, voglio controllare sempre tutto. Ma succede che a volte le notizie - e parlo soprattutto del Tg1 - cambino improvvisamente e quindi all’ultimo bisogna adeguarsi».
Si ricorda qualche momento di improvvisazione memorabile?
«Mi vengono in mente le dimissioni di Papa Benedetto, non era mai successo niente del genere prima».
E poi Sanremo…
«Sanremo è Sanremo. Ho avuto l’occasione per un piccolo monologo sulla libertà di stampa e ho rischiato anche di cantare…».
Doveva cantare a Sanremo?
«Pensiero stupendo di Patty Pravo. Ho provato e riprovato, non volevo più scendere dal palco».
E com’è finita?
«In diretta eravamo in ritardo e la canzone è saltata».
Adrenalina alle stelle... In generale, lei come recupera le energie?
«Dormo! Per me è fondamentale. Riuscire ad andare a letto entro le 22 vuol dire rigenerarsi. Riesco a rimettere quasi tutto a posto con un buon sonno. L’ansia si abbassa. Ogni tanto mi chiedono qualche consiglio di bellezza e ogni volta rispondo: dormire».
Ma lei riesce ad andare a letto entro le 22?
«Non quando sono di conduzione ma se posso almeno due volte la settimana cerco di farlo».
E il rituale della mattina?
«Il mio primo pensiero è la moka. Ho la pressione bassa. Adoro fare la colazione: caffelatte. Il profumo del caffè è felicità vera».
Ultima domanda. Quale notizia vorrebbe dare al Tg1?
«Annunciare la pace. Sono cresciuta con la pace. Niente avrebbe più valore che una notizia come questa».











