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D’estate, complici il caldo, il cambio di abitudini e la vita all’aria aperta, è più facile incorrere in piccoli problemi di salute, come infezioni o disturbi gastrointestinali. Ecco quali sono i rischi più comuni e come porre rimedio.
Contatto con meduse e tracine
Si chiama Pelagia nucticola, è una medusa abbastanza velenosa ed è la più diffusa nel Mediterraneo. Invece, le tracine, o pesci ragno, si trovano sotto la sabbia, vicino alla riva. Sono loro i responsabili delle più frequenti reazioni da contatto che avvengono al mare. In particolare, le punture da medusa provocano dolore bruciante e prurito, sulla pelle rimane una zona rossa con possibile formazione di una bolla. Le punture da tracina causano dolore molto intenso che può persistere per alcune ore e la zona dove è stato messo il veleno si presenta arrossata e gonfia.
I rimedi. Dopo una puntura di medusa è necessario disinfettare con acqua di mare e poi con bicarbonato, applicando un gel a base di cortisone. Nel caso di puntura da tracina, mettere subito il piede sotto la sabbia calda o tamponare con acqua bollente, perché il veleno introdotto viene disattivato dal calore.
• Non usare ammoniaca, limone, aceto o alcol sulla puntura.
• Non strofinare o grattare.
• Non utilizzare pinzette per rimuovere eventuali frammenti di tentacoli.
• Non disinfettare con acqua dolce, troppo fredda o ghiaccio.
• Evitare di esporsi al sole nei giorni successivi, perché la zona colpita è più sensibile.
La prevenzione. Ovviamente, la prima regola è quella di evitare di fare il bagno in un tratto di mare in cui è nota la presenza di meduse. È opportuno anche utilizzare una crema di protezione solare, perché la pelle “oliata” è più scivolosa, quindi i tentacoli non aderiscono. Esistono poi, in commercio, creme anti-medusa, ovvero repellenti che evitano le punture, idonee anche per i bambini. Per le punture da tracina l’unica protezione è l’utilizzo delle scarpette da mare, anche queste consigliate per grandi e piccini.
Punture di insetti, dalle api alle zanzare
Le punture di insetto, api e vespidi, ma anche zecche e zanzare, causano reazioni che variano da una semplice eruzione con conseguente gonfiore fino allo shock anafilattico. Nella maggior parte dei casi, le reazioni che si riscontrano dopo una puntura di insetto sono arrossamento, gonfiore nella zona della puntura, fastidio o dolore, che si risolvono completamente in cinque-dieci giorni; febbre e sensazione di malessere, ma destinati a scomparire abbastanza rapidamente, nei casi più gravi.


Le api e le vespe possono rappresentare un pericolo per le persone allergiche
I rimedi. Quasi sempre, è sufficiente una pomata a base di antistaminici, in caso di allergia, farmaci cortisonici e antinfiammatori; se c’è febbre e molto dolore, si può usare un antifebbrile come paracetamolo o ibuprofene. I casi gravi, quelli con anafilassi, si manifestano invece con un importante quadro cardiovascolare (sincope, ipotensione e collasso), associato a disturbi respiratori (fischi e sibili all’ascoltazione toracica, stridore laringeo) e, più raramente, a un quadro gastroenterico (coliche addominali, diarrea). In questi casi, è fondamentale un intervento terapeutico tempestivo: la somministrazione di adrenalina, così come quella di ossigeno e di fluidi per via endovenosa.
La prevenzione. Le punture di zanzara vanno prevenute attraverso norme igienico-comportamentali: evitare l’uscita nelle ore del tramonto, utilizzare indumenti che coprano braccia e gambe, proteggersi con zanzariere. Anche i repellenti sono molto utili: ce ne sono di chimici e di naturali, come quelli a base di citronella.
Se ci troviamo in un luogo dove possono esserci api o vespe:
• meglio indossare indumenti chiari a maniche e pantaloni lunghi;
• evitare abiti dai colori sgargianti;
• evitare profumi e deodoranti, che potrebbero attrarle.
Se il viaggiatore sa di essere un soggetto allergico dovrebbe sempre avere con sé un piccolo kit di emergenza anche per brevi gite: cortisone, antistaminico e adrenalina nei casi più gravi.
Verruche e infezioni cutanee
Lunghe camminate o contatto con superfici non del tutto pulite in piscine, spiagge e spogliatoi possono causare infezioni, come le micosi delle unghie e della zona genitale o le verruche alle dita di piedi e mani. Le micosi sono infezioni fungine, molto contagiose, localizzate soprattutto tra le dita dei piedi, spesso pruriginose e fastidiose. Anche le verruche si trasmettono attraverso il contatto diretto con superfici o con persone: sono provocate da alcuni ceppi del virus del papilloma umano (Hpv).
I rimedi. Il trattamento delle micosi è locale e prevede l’utilizzo di creme specifiche facilmente reperibili in farmacia, da applicare due volte al giorno per almeno 14 giorni. La terapia per via sistemica (per bocca) va riservata a quei casi in cui la crema non funziona, oppure le lesioni sono estese, o in caso di interessamento dei peli (perché il follicolo pilifero non è raggiungibile dai farmaci topici). Per le verruche, invece, tra i farmaci da banco esistono cerotti con acido salicilico, ma spesso è necessario l’intervento del dermatologo per la soluzione del problema.
La prevenzione. È fondamentale prevenire tali infezioni utilizzando ciabattine in gomma da indossare sempre a bordo piscina, nella doccia e nello spogliatoio, che vanno lavate spesso con acqua e candeggina, ed evitando di condividere teli, asciugamani e spazzole per capelli. Non sfregare o graffiare le verruche, una volta formatesi, e mettere una protezione solare Spf 50, perché il sole potrebbe favorire la crescita e la diffusione di queste lesioni.
Gastroenteriti e intossicazioni alimentari
Esistono più di 250 tossinfezioni alimentari, le intossicazioni più diffuse in estate, causate soprattutto da batteri, virus e parassiti che contaminano gli alimenti. Sono spesso frequenti in vacanza e possono portare a disidratazione. L’Escherichia coli, in particolare, può provocare la cosiddetta diarrea del viaggiatore. Invece, le gastroenteriti sono causate da infezioni virali o batteriche che colpiscono l’apparato gastrointestinale. In estate, in particolare, il consumo di carne cruda o poco cotta, pollame, uova crude o parzialmente cotte, frutti di mare crudi o poco cotti e latticini non pastorizzati può portare all’ingestione di batteri o virus. I sintomi sono molto simili: vomito, diarrea, dolori addominali, febbre e brividi.
I rimedi. Se i sintomi si manifestano quando si è in viaggio, è bene trattare il vomito con antiemetici, la diarrea con antidiarroici, probiotici o antibiotici intestinali e antispastici per i crampi addominali. Anche idratarsi è importantissimo perché a causa della diarrea si perdono molti liquidi, quindi bisogna bere abbondantemente e utilizzare soluzioni saline isotoniche. Infine, se il disturbo dovesse perdurare, rientrati dalle vacanze è consigliabile eseguire alcuni esami, tra cui coproparassitologico e coprocoltura.
La prevenzione. La trasmissione delle tossinfezioni e delle gastroenteriti avviene generalmente attraverso acqua contaminata o cibi non correttamente conservati e preparati. Quando si viaggia in alcuni Paesi esteri, meglio ingerire cibi cotti e bere acqua da bottiglie sigillate, lavare spesso o igienizzare le mani. Ricordiamo di utilizzare acqua in bottiglia anche per l’igiene della bocca, cioè per lavarsi i denti, e di non consumare mai il ghiaccio per rinfrescare le bevande.
Colpi di sole e colpi di calore
Il colpo di sole è legato all’esposizione diretta ai raggi solari. Comporta un aumento della temperatura corporea oltre i 38 gradi e può associarsi a scottature. Il colpo di calore, invece, si manifesta quando la temperatura e l’umidità esterna sono molto alte, e il nostro organismo non riesce ad adattarsi. Tra i sintomi: febbre, mal di testa, nausea, irritabilità, confusione mentale, e, nei casi più gravi, perdita di coscienza e collasso.
I rimedi. Contro i colpi di sole e di calore non servono farmaci.
• Occorre portare all’ombra la persona colpita, posizionando le gambe sollevate;
• farle assumere gradualmente acqua a temperatura ambiente;
• raffreddare il corpo applicando pezze bagnate su fronte, inguine, ascelle e ai lati del collo.
La prevenzione. Per evitarli è importante evitare l’esposizione prolungata al sole, soprattutto nelle ore più calde. Utilizzare sempre cappelli e occhiali da sole, indossare vestiti chiari, mantenere un’alimentazione ricca di frutta e verdura, idratarsi adeguatamente, non assumere alcolici ma neanche bevande troppo fredde, tenere frequentemente bagnati i polsi e la fronte. Insomma, il buon senso è il nostro strumento di prevenzione più efficace.
I farmaci da portare in viaggio
Quali farmaci portare con sé quando si parte? Chi è allergico non dimentichi l’antistaminico. Per tutti è utile avere con sé un antipiretico come il paracetamolo, che funziona molto bene anche come antidolorifico, un antidiarroico e un collirio antinfiammatorio. Sugli antibiotici dobbiamo fare qualche distinguo: in generale, la necessità dev’essere valutata dal medico. Metterei un antibiotico in valigia solo se dovessi partire verso mete in cui l’assistenza sanitaria non è garantita. Quello che veramente non deve mai mancare sono i prodotti per la protezione solare, un paio di occhiali da sole e un cappello.
Sei consigli per chi non è in salute
Quando una persona con qualche problema di salute deve partire è bene pianificare la vacanza, oltre che portare i farmaci. Sarebbe utile avere informazioni sull’assistenza medica disponibile nei luoghi che scegliamo. Per i pazienti più fragili ecco sei piccoli suggerimenti perché la vacanza sia un’esperienza piacevole e lasci un bellissimo ricordo.
• L’accessibilità. Abbiate cura che il luogo della vacanza garantisca il completo abbattimento delle barriere architettoniche.
• Le cure mediche. Verificate che in caso di necessità sia facilmente raggiungibile un presidio di assistenza sanitaria e annotate il numero di telefono.
• Gli ausili. Per esempio, i fornitori di ossigeno liquido sono disponibili a erogare i loro servizi anche fuori regione.
• L’alimentazione. Se si segue una dieta particolare, questa va richiesta in anticipo ed è giusto assicurarsi che siano disponibili gli alimenti necessari.
• Le cure speciali. Per esempio, il paziente in dialisi ha diritto a effettuare il suo trattamento anche durante le vacanze. Le associazioni di pazienti possono essere una guida preziosa.
• Gli accorgimenti. Un frigo per i farmaci, un angolino silenzioso in albergo, un bollitore per una tisana notturna, lo smaltimento dei presidi per incontinenza…