PHOTO
Almeno quindici milioni di italiani soffrono di ipertensione, che è un fattore di rischio spesso silenzioso ma subdolo, una condizione che aumenta la probabilità che si verifichino problemi cardiovascolari. Non sempre si accompagna alla comparsa di sintomi, perché l’organismo si abitua progressivamente ai valori sempre più elevati e non manda segnali. Bisogna controllare periodicamente la pressione e rivolgersi al medico se i valori sono sballati, ma una cosa è certa: limitare i cibi troppo sapidi e aumentare il consumo di vegetali, ricchi di potassio, farà bene al cuore e alla salute in generale.
Il modello alimentare approvato dalla scienza
I modelli alimentari che prevedono non solo una riduzione del sale ma anche un apporto maggiore di potassio sono più efficaci nel regolare la pressione rispetto ai regimi che propongono solo di tagliare il sodio, come hanno provato gli studi sulla dieta Dash (Dietary Approaches to Stop Hypertension), formulata per frenare l’ipertensione.
Il piano alimentare, non così distante dalla dieta mediterranea, incoraggia il consumo dei seguenti alimenti:
• frutta e verdura
• legumi e noci
• latte e latticini magri
• cereali integrali
• pesce
• pollame.
Raccomanda di ridurre:
• il sale
• la carne rossa
• i cibi grassi
• gli alimenti e le bevande con zuccheri aggiunti.
La dieta Dash è rispettosa del cuore in quanto limita, oltre al sodio, i grassi saturi e trans, mentre aumenta l’assunzione di potassio, magnesio, calcio e fibre, sostanze nutritive che si ritiene aiutino a controllare la pressione sanguigna. A metterla a punto è stato il National Heart, Lung, and Blood Institute, un centro americano di ricerca all’avanguardia (il primo studio che ne confermò l’efficacia fu pubblicato su The New England Journal of Medicine nel 1997). Da allora di risultati ne sono arrivati molti: in uno dei più recenti, scienziati svedesi del Karolinska Institutet, dopo aver analizzato i dati relativi a 74.400 adulti, hanno osservato che le persone che seguivano una dieta molto fedele al modello Dash avevano un rischio di ictus ischemico del 14% inferiore rispetto a chi più si allontanava da questo modello.
La tecnica innovativa
Quando i valori della pressione arteriosa non scendono con la dieta e la correzione degli stili di vita, bisogna assumere i farmaci appropriati e, se anche quelli non funzionassero, c’è una tecnica innovativa: la denervazione renale, una procedura mininvasiva, tramite un catetere introdotto attraverso l’arteria femorale, che consiste nel disattivare parte delle terminazioni nervose lungo le arterie renali, determinando una riduzione duratura della pressione sanguigna.