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Durante l’anno ci sono come da contratto i sabati di Ballando con le stelle su Raiuno, capitanati da un’inossidabile Milly Carlucci dove Fabio Canino entra nelle case degli italiani nelle vesti di (temibile?) giurato. A guardarlo non lo si direbbe, ma basta cominciare a parlare che piano piano l’ansia affiora. Implacabile.
Da dove cominciamo a parlare di ansia senza che si faccia prendere dall’ansia?
«Cominciamo da quando si tratta di essere puntuali. Arrivo sempre con grande anticipo agli appuntamenti, proprio perché vado in ansia, sono anche di Firenze, in generale noi siamo sempre molto puntuali…».
Siamo sicuri della puntualità di tutti i fiorentini?
«Assolutamente sì».
Continui pure, con calma.
«L’ansia ti prende in tanti modi. Anche nell’organizzazione di una cena io devo prevedere tutte le possibili variabili. Il tempo metereologico, il traffico… Tutto! È come lavorare nei servizi segreti».
Abita a Roma, il traffico è una variabile costante.
«Infatti l’ansia del non trovare parcheggio mi fa arrivare praticamente un giorno prima all’appuntamento. Per sicurezza».
Non è semplice organizzare un viaggio con lei.
«Quando viaggio con “il resto del mondo” l’appuntamento è direttamente in aeroporto o in stazione. Così ciascuno arriva con i propri tempi e io non divento matto a pensare continuamente: non arriveremo mai in tempo! Impazzisco sui ritardi».
Vogliamo parlare degli incontri galanti?
«L’ansia delle ansie. Perché lì non solo devi cercare di dare il meglio di te ma devi anche prevedere le eventuali domande e le relative risposte. Non puoi tralasciare niente».
Un inferno la vita “nei servizi segreti”…
«Esattamente. Anche perché poi arrivi all’appuntamento che sei già distrutto. Non ti godi niente».
Rimedi naturali?
«La musica. Ascolto soprattutto musica malinconica. Più efficace sull’anima. Quella allegra è più giusta per il corpo».
L’ansia che cosa le ha portato in dono?
«L’ipertensione. Anche se ero preparato. Non è stata una sorpresa. È di famiglia e quindi sia io che mio fratello abbiamo fatto i controlli da subito. Nel mio caso influisce anche il peso. Infatti, il cardiologo mi ha detto che quando raggiungerò il peso forma, molto probabilmente non avrò più bisogno della pastiglia per la pressione».
Da piccolo però era un bambino magrissimo.
«Talmente magro che mia madre mi faceva delle punture ricostituenti… Sospetto che il tempo di rilascio fosse eccessivo – ride - e l’esito si è visto solo molti anni dopo».
Un cibo a cui non resiste.
«Di recente sto cercando con discreto e faticosissimo successo di allontanare i dolci e il cioccolato. Ma pasta, pane e patate sono la mia croce e delizia».
Il regno dei carboidrati. Se ne dovesse scegliere solo uno?
«Non è facile ma scelgo le patate».
Lei cucina?
«Sì. Ho anche un piatto che è il mio cavallo di battaglia: le lasagne. Un piatto complicato per occasioni speciali che ho imparato da mia cugina. Ogni volta che le porto in tavola, vedo sempre degli occhi stupiti. So fare le lasagne, fatevene una ragione!».
È importante la convivialità?
«Molto. Soprattutto in questi tempi bui. Stare insieme, poter condividere qualche bel momento fa sempre la differenza».
Come il pranzo della domenica?
«Ammetto che sono più da dormita della domenica, ma facendo la radio nel fine settimana… Comunque chi in Italia la domenica non si è svegliato con il profumo di ragù già la mattina presto?».
Mangia tutto?
«Il pesce no. Mai mangiato. Invece l’avversione per la mozzarella l’ho fortunatamente superata».
Una vita a dieta. Quante diete ha fatto?
«Tutte. Ogni dieta ha dato i suoi risultati finché la facevo. Ma poi tornavo a mangiare (male) come prima. Adesso sto cercando di cambiare il regime alimentare».
Cibo sano e movimento. Mi risulta che lei sia stato per anni un benefattore delle palestre.
«Faccio da sempre tantissima beneficenza alle palestre. Pago per non andarci. Purtroppo sono pigro, confesso».
Tra l’altro abita vicino a un bellissimo parco.
«Lo guardo dall’alto e confermo che è bellissimo».


Fabio Canino, nato a Firenze il 15 agosto 1963, è attore, conduttore televisivo e radiofonico. È tra i giurati più longevi (dal 2007) di Ballando con le stelle, lo show del sabato sera di Rai 1. In coppia con Lalaura, è in onda tutti i fine settimana su radio Capital dalle 10 alle 12 con la trasmissione I Miracolati.
Torniamo all’ansia. La televisione.
«La tv è la Bibbia dell’ansia. C’è questa cosa che in televisione si tende a sopravvalutare tutto quello che si dice. Quindi bisogna misurare le parole. Per me un’ansia continua».
La radio.
«La radio è il bel ragionamento, con un tempo giusto per portare avanti il proprio pensiero».
Il teatro.
«Il teatro è l’ansia positiva che ti permette di arrivare concentrato alla fine dello spettacolo. C’è ma ti aiuta, non ti rema contro».
Scrivere libri?
«È un tempo disteso che ti prendi tutto per te. Come fare una passeggiata di notte da solo. Anche qui direi un’ansia buona quando si manifesta».
Si considera un temibile giudice?
«A Ballando cerco sempre di ridere con il concorrente e mai del concorrente. Mi piace condividere le emozioni e sono assolutamente convinto che alla fine l’ironia e l’autoironia prendano sempre il punteggio più alto».
Ballare fa così bene come sembra?
«Fa benissimo. L’ho visto con i miei occhi in tutti questi anni. Fa bene fisicamente ma anche psicologicamente. Alza la stima di sé stessi e alleggerisce dai pesi inutili».
Peccato non vederla in pista allora.
«Fortunatamente faccio già il giudice».
Quale è la sua idea di benessere?
«Avere il privilegio la mattina di dire: cosa faccio oggi? E poterlo fare con gioia».
Lei è felicemente fidanzato. L’amore può tutto?
«A tratti – ride – ma mi piace pensare che l’amore sia sempre la risposta. Sono fortunato».
Ha paura di ammalarsi?
«Ho paura di stare male. Ma incredibilmente per un ansioso come me, ogni volta che c’è qualcosa di serio o importante affronto tutto anche con una certa calma».
Novembre è il mese della prevenzione del tumore alla prostata. Segue la prevenzione?
«Sono un fan sfegatato della prevenzione. A primavera solitamente faccio un check up completo. Credo che parlarne e convincere chi ti sta vicino sia molto importante. Bisogna aiutare di più la ricerca. Io sono il primo a partecipare quando mi chiamano. Posso aggiungere una cosa?».
Assolutamente sì.
«Ho viaggiato tanto e quando viaggi ti accorgi di quanto sei fortunato ad avere un certo tipo di sanità. Sono molto grato a tutte le persone che lavorano negli ospedali. Molto. Non smantelliamo il nostro servizio sanitario, è prezioso».













